"prevenire oggi per poter lavorare domani"

Salute e sicurezza: a Milano l’iniziativa di Filcams, Fisascat e Uiltucs

E’ emblematico il titolo del convegno organizzato recentemente dalla Filcams lombarda insieme a Fisascat e Uiltucs: un titolo che racchiude un obiettivo, esplicitato davanti a 350 delegati Rls/Rsu presso il salone Di Vittorio della Camera del Lavoro di Milano.
Non si è trattato di un’assemblea di delegati, bensì di un convegno con esperti (soprattutto medici) tra i più qualificati, per dotare la platea di elementi utili a continuare l’azione a tutela della salute e sicurezza negli ambienti di lavoro.
Natale Batevi ha subito chiarito quali siano i danni, scientificamente attestati, provocati dai movimenti ripetitivi: la sua attenzione si è focalizzata sulla Grande Distribuzione Organizzata (Gdo), in quanto settore spesso indagato, ma ciò non significa che in altre realtà lavorative i problemi non ci siano.
Piero Barbieri ha evidenziato come i rischi illustrati da Batevi siano reali e abbiano già avuto conseguenze sulla salute di una significativa percentuale di lavoratori della Gdo. Nella sua esposizione ha messo in rilievo che tali patologie non sono state identificate da chi aveva il dovere di indagarle; il riferimento va ai medici competenti delle aziende, che hanno l’obbligo di collaborare alla valutazione dei rischi e di effettuare la sorveglianza “attraverso protocolli sanitari definiti in funzione dei rischi specifici e tenendo in considerazione gli indirizzi scientifici più avanzati” (art. 25 comma 1 lettera b, dlgvo 81/08).
Tiziana Vai, anche alla luce dei progetti portati avanti dalla Asl di Milano, ha relazionato sui rischi presenti in altri ambienti di lavoro (grandi magazzini/abbigliamento) nei quali il lavoro in piedi e il microclima sono i fattori che possono influire nel tempo negativamente sulle condizioni di salute dei lavoratori. Ha infine richiamato l’attenzione sull’importanza che la valutazione del rischio avvenga tenendo conto della differenza di genere, dell’età oltre che della nazionalità dei lavoratori.
Anna Guardavilla ha effettuato una disamina delle recenti sentenze che hanno visto datori di lavoro e medici competenti condannati per non aver valutato correttamente i rischi: la mancata valutazione di rischi ha portato all’insorgenza di malattie nei lavoratori.
Giorgio Fenoggio ha esposto invece esempi concreti di interventi (‘buone pratiche’) messi in atto da datori di lavoro. Una dimostrazione che sta crescendo, anche se troppo lentamente, il numero delle aziende che si rendono conto che il rispetto delle leggi e il miglioramento degli ambienti e delle condizioni di lavoro rappresentano un elemento di crescita della competitività delle aziende.
Nicoletta Cornaggia, infine, ha raccontato quale sia l’attività preventiva e di promozione della salute messa in campo dalla Regione Lombardia.
Nel corso del convegno è stato anche distribuito un opuscolo che può aiutare i Rls nella loro attività.


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