L'iscrizione ai Fondi? Una scelta di minoranza - di Fulvio Rubini

Soltanto il 15 per cento delle forze di lavoro con meno di 35 anni è iscritto a una forma pensionistica complementare. Il tasso di partecipazione sale al 23 per cento per i lavoratori di età compresa tra 35 e 44 anni e al 30 per cento per quelli tra 45 e 64 anni. Nel complesso, l’età media degli aderenti è di 45,2 anni, rispetto ai 42,1 delle forze di lavoro.
Secondo il genere, il tasso di partecipazione è del 25,9 per cento per gli uomini e del 22,1 per le donne. Gli iscritti di sesso maschile rappresentano il 62 per cento del totale degli aderenti.
Questi dati rendono evidente come, nonostante le convenienze sopra descritte, le iscrizioni ai Fondi Pensione Negoziali non solo sono ancora una minoranza rispetto a tutti gli iscritti alle varie forme pensionistiche, ma continuano a registrare un decremento mentre i PIP, che sono di gran lunga meno convenienti, continuano a registrare un incremento. (Tabella 1)
Tutto ciò significa che i lavoratori sono sempre meno informati correttamente sulle loro migliori opportunità e, contemporaneamente, sono sempre più in balia dei piazzisti di prodotti di investimento privati capaci di convincere che le proposte previdenziali di aziende con scopo di lucro sono più convenienti (da alcune indagini di mercato effettuate da alcuni fondi si rileva che il 50% dei lavoratori riceve le informazioni sui fondi da promotori e agenti assicurativi).
In questo contesto, complesso e frammentato, da tempo ormai, si registra lo scontro tra coloro che sono a favore della previdenza complementare e quelli che, invece, sono ad essa contrari. Se aggiungiamo che i lavoratori si sentono, a torto o a ragione, “analfabeti finanziari” allora si può comprendere lo stato confusionale in cui essi devono districarsi. Tutto ciò crea diffidenza e paura dinnanzi agli strumenti previdenziali complementari, con il rischio di non decidere nulla sulla pensione integrativa, o quanto meno di far pericolosamente rinviare la decisione.
I rendimenti medi rilevati (fonte Covip) sono riportati nella Tabella 2.
Dovendo calcolare la percentuale di rendimento progressivo dei Fondi Pensioni Negoziali e del TFR, è necessario tener presente che:
• nella Previdenza Complementare gli investimenti sono immediati;
• nel TFR, il rendimento di un dato anno si applica al montante dell’anno precedente, ciò significa che i contributi non danno rendimenti nell’anno di produzione.
F.R.


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