Serve una vera vertenza generale per lavoro, pensioni e fisco - di Lavoro società Cgil

Il 13 giugno 2014 si è riunito a Roma il Coordinamento nazionale
di Lavoro Società

I componenti del Coordinamento nazionale, nel confermare la propria adesione all’area Lavoro Società, ribadiscono, in questa fase, la scelta di continuità dell’esperienza collettiva rappresentata nello scorso congresso da LS, collocata nell’ambito della maggioranza in coerenza con le scelte congressuali. (…) confermano l’avvio di una fase di confronto a tutti i livelli, a partire dai territori, per giungere, entro il mese di settembre, ad una assemblea nazionale da costruire sulla base di un documento di merito sindacale, di prospettiva e di identità, per dare gambe ad un progetto che ripensi la propria esperienza collettiva di sinistra sindacale organizzata, per mantenere la dialettica interna e contribuire, insieme, a rinnovare la natura plurale e democratica della Cgil, nell’interesse generale e per la definizione e la costruzione di una più rappresentativa e ampia sinistra sindacale confederale.
Tutto ciò anche per riaffermare l’impegno in difesa di un’organizzazione che da molti è ritenuta un’anomalia, attaccata e disconosciuta per il suo valore e la sua funzione di rappresentanza generale e degli interessi di una classe, e che oggi è sottoposta a un fuoco di fila di una parte consistente della politica e dello stesso Governo (…) Un Governo che si appresta a intervenire sul sistema e sul lavoro pubblico, sui diritti sociali e sindacali per ridurre agibilità e rappresentanza a tutte le forze sindacali. Contro questo progetto di riduzione del ruolo dei corpi intermedi, a partire dalla Cgil, è necessario che si mantenga e si rafforzi la nostra autonomia, e che tutta l’organizzazione ritrovi consapevolezza, unità e senso di appartenenza.
In ragione dell’andamento del congresso nazionale, e sebbene non si sia concluso unitariamente, i componenti del Coordinamento nazionale valutano però politicamente significativi i contenuti del documento conclusivo di maggioranza, per le importanti decisioni, assunte di recente unitariamente, di aprire vere e proprie vertenze nazionali nei confronti del Governo sul fisco e sulla ferita, ancora aperta, della legge Fornero sulle pensioni.
Scelte che consideriamo legittimamente anche un’affermazione della battaglia politica condotta da Lavoro Società in tutto il nostro percorso congressuale.
Per conquistare gli obiettivi che la Cgil si è posta con l’apertura di queste due vertenze generali - sulle quali ci sentiamo impegnati anche per il superamento dei limiti e delle criticità in esse contenute - l’unità sindacale e di tutto l’articolato mondo del lavoro e dei pensionati è fattore indispensabile per ricostruire gli adeguati rapporti di forza.
Bisogna costruire una mobilitazione di valore generale e di non breve periodo, garantendo nella consultazione sui contenuti della piattaforma vertenziale il diritto di proposta e di critica, al fine di ottenere il massimo coinvolgimento e la massima disponibilità alla mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori, delle pensionate e dei pensionati, perché si tratta delle due questioni che, insieme al lavoro che manca, rappresentano i problemi di fondo di un Paese in profonda crisi strutturale e industriale, avvitato su limiti storici mai superati e ingigantiti, oggi come ieri, da corruzione, evasione fiscale, disuguaglianza nei redditi e un sistema redistributivo della ricchezza fortemente a discapito della classe lavoratrice e dei pensionati.
Ritorna in maniera prepotente la questione del degrado etico e morale di un Paese pervaso dall’illegalità e dalle connivenze della politica; un pezzo di Paese, di società e di imprenditoria è compiacente e complice, chiuso nei propri privilegi e nelle cittadelle delle corporazioni, mentre la parte migliore non si rassegna alla crisi e si organizza e lotta per una società diversa. A questa parte occorre dare speranza, forza e adeguata rappresentanza sociale e politica; un compito che spetta anche alla Cgil.
Siamo in un sistema non più sopportabile, né socialmente né politicamente, da cambiare con scelte radicali e alternative rispetto al passato, e con un progetto generale ed inclusivo di società che riunifichi tutto il mondo del lavoro, sconfiggendo individualismi, particolarismi, e corporativismi, e affermando il valore di una rinnovata e indispensabile confederalità.


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