La bilateralità nel terziario - di Andrea Montagni

La bilateralità del settore commercio, turismo, colf, vigilanza e terziario interviene sul welfare e sulla formazione.
E’ costituita da due parti, rappresentanti le imprese e i lavoratori, tramite le rispettive organizzazioni datoriali e sindacali che sottoscrivono i contrattati nazionali, e che in forma paritetica gestiscono gli enti nazionali e territoriali. Il contratto di lavoro definisce le regole e le contribuzioni che poi vengono messe in atto dagli enti bilaterali. Gestiscono quote di salario indiretto (versato dalle imprese) e diretto, versato dai lavoratori risorse per assicurare prestazioni sanitarie, previdenziali e assistenziali. E’ organizzata in fondi sanitari (che riguardano 2.040.000 lavoratori) che garantiscono assistenza e prestazioni aggiuntive a quelle del SSN: fondi di previdenza complementare; fondi di formazione continua e riqualificazione professionale ed enti bilaterali in senso stretto che offrono servizi e prestazioni di sostegno al reddito, alla formazione e di promozione sociale.
In alcuni settori numerosi, ma dispersi dal punto di vista lavorativo (lavoro domestico, portierati, studi professionali, ecc.), sono strumenti di grandissima utilità, anche se ancora poco conosciuti.
Sul web una pagina apposita, http://www.bilateralitaterziario.it/ fornisce tutte le informazioni necessarie. Ma permette anche di capire lo sforzo necessario per ricondurre ad unità il sistema di bilateralità così da ridurre la dispersione delle risorse per destinarle integralmente al sostegno e all’integrazione del reddito dei lavoratori a partire dalla unificazione degli stessi per comparti contrattuali e superando la frammentazione derivante dal numero di contratti che incidono sullo stesso settore o peggio ancora dalla frammentazione della rappresentanza delle organizzazioni padronali.
Poiché tutto s’intreccia il tentativo di indebolire la contrattazione collettiva nazionale di trasferire il peso della contrattazione sul secondo livello aziendale e territoriale, può rappresentare un ostacolo e una minaccia per l’opera di semplificazione e di rafforzamento delle prestazioni della bilateralità contrattuale.


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