Non vogliamo metterci l’elmetto! - di Andrea Montagni

Stiamo assistendo alla escalation tra Russia, Stati uniti e NATO. Il tentativo di allargamento dell’Alleanza Atlantica sempre più a Est si scontra con gli interessi della Russia e sta producendo enormi tensioni.

Una tensione, ai confini d’Europa, che se davvero passasse dalle parole ai fatti, metterebbe a rischio la sopravvivenza dell’umanità e del pianeta. In Italia, una politica provinciale minimizza le informazioni e la sua gravità, ma contemporaneamente ci abitua, attraverso i media, all’idea che ci possa essere un conflitto per la “libertà” dell’Ucraina, uno Stato che vede tornati al potere i fantasmi del fascismo e che ha provocato una guerra civile interna contro la popolazione russofona che resiste. Riconoscere ragioni e torti, tuttavia, non ha come conseguenza di accettare l’inevitabilità della guerra e prepararsi a sostenere un belligerante contro l’altro. Le guerre si devono e si possono impedire.

La Rete Italiana Pace e Disarmo ha chiesto all’Italia e all’Europa tutta di prendere iniziative urgenti e significative per una posizione di neutralità attiva.

La pace non cade dal cielo, è una consapevole costruzione politica. Che la CGIL si unisca alla richiesta di una de-escalation immediata della tensione e dell’avvio di negoziati, accordi politici, che rispettino la sicurezza e i diritti di tutte le popolazioni coinvolte.

Il governo italiano, come paese NATO, dichiari, come già hanno fatto altri paesi europei, che non metterà a disposizione il nostro territorio e le nostre truppe e si attivi per la pace. Smetta di coprire le scelte avventuriste del governo degli Stati uniti e dei circoli bellicisti della NATO!


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