Esselunga a Milano, nominato il nuovo coordinatore salute e sicurezza - di Claudio De Figlio

Lavoro in Esselunga da 24 anni presso il centro distribuzione di Limito di Pioltello, insieme a circa 2.000 lavoratrici e lavoratori.

La proposta che ho ricevuto dalla Segreteria di ricoprire il ruolo di coordinatore per rendere ancora più efficace l’attività di presidio in tema di salute e sicurezza l’ho accolta con entusiasmo. Ma contestualmente sento fortemente anche la responsabilità di fare da collegamento con tutti gli altri RLS. Fortunatamente non mi sentirò “solo”, perché a supportarmi ci sarà il compagno Davide Valieri, un RLS con altissime competenze in materia.

Il tema della sicurezza in Esselunga, sia nei 4 depositi che nei 51 punti vendita di Milano, è una priorità che ci siamo dati da molto tempo. Certo è che se non ci si struttura e non ci si coordina si rischia di svolgere un lavoro frammentato, in antitesi con ciò che ho in mente. Ossia livellare le competenze di tutte e tutti i RLS, per diventare un importante punto di riferimento per tutte le lavoratrici e i lavoratori sul nostro territorio.

I problemi risolti in questi anni sono tanti, grazie al lavoro prezioso dei miei colleghi e compagni RLS. Ma sono altrettanto numerosi quelli da risolvere, specialmente nei centri di produzione, nei vari magazzini ‘food’ e ‘no food’ oltre che nei ‘Dark Store’, dove si lavora a ciclo continuo h24, in ambienti con stress termici e con un’elevata movimentazione delle merci.

Già da subito c’è la necessita di intervenire su alcune modalità aziendali, come ad esempio la gestione delle riunioni periodiche; o anche su una più mirata assegnazione dei DPI. Ci preoccupa molto anche il fenomeno delle aggressioni da parte dei clienti o da parte di vere e proprie bande organizzate che stazionano nei pressi di alcuni punti vendita, dove si sono registrati episodi di violenza.

L’altro punto da evidenziare è la formazione, che la FILCAMS Milano-Lombardia ha organizzato in questi mesi con dei moduli che vanno dalla consapevolezza del ruolo (che non può essere soltanto quello di tecnici che si limitano a conoscere le norme, ma che deve avere un forte accento politico-sindacale e di rappresentanza), allo stress lavoro correlato, fino alla gestione delle varie fragilità individuali e sociali, come la povertà, le dipendenze, le discriminazioni ecc.

Dunque, una nuova sfida con diverse incognite: dobbiamo operare senza indugi al fine di garantire a tutti i nostri colleghi la massima tutela e prevenzione della salute e della sicurezza.


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