Orari e negozi contro l'inciviltà

Si è svolta recentemente a Sesto Fiorentino, in provincia di Firenze, una fiaccolata per protestare contro la liberalizzazione degli orari e delle aperture domenicali. Circa mille persone hanno attraversato “la Piana” dove si concentrano molti centri commerciali: Gigli, Carrefour e Ipercoop. Al corteo erano presenti anche lavoratori e lavoratrici dei negozi del centro di Firenze in lotta per il diritto al riposo e alla festa. Il corteo ha visto la presenza ufficiale di tanti comuni dell’hinterland, ma non del comune di Firenze ormai da tempo favorevole alla totale liberalizzazione degli orari commerciali.
La Filcams-Cgil e la Camera del Lavoro di Sesto hanno chiamato i lavoratori in piazza per dire “no” alla deregolamentazione voluta da Monti che dà alle aziende la gestione unilaterale delle aperture domenicali, festive e gli orari di apertura. “Una grande sciocchezza”, come l’ha definita anche il sindaco di Sesto Gianassi, che toglie ai sindacati e agli enti locali la possibilità di svolgere un ruolo essenziale nella definizione dei tempi delle città e della vita dei suoi cittadini. “Siamo venute ad esprimere tutta la nostra solidarietà alle lavoratrici e i lavoratori della Piana – racconta Francesca Messina, delegata Filcams-Cgil di Zara – noi questo disagio lo conosciamo bene perché lavoriamo nel centro storico di Firenze dove i negozi sono aperti 363 giorni all’anno e tutte le domeniche. Ma non è lavorando tutte le domeniche e tutti i festivi, non è destrutturando il mercato del lavoro che si supera la crisi”.
Occorre invece ripensare a un nuovo modo di intendere i consumi, una sfida prima di tutto culturale che la Filcams ha ormai da tempo lanciato ma che la politica fatica a raccogliere.

Gianluca Lacoppola


Email