Tra Abano Montegrotto e Galzignano ci sono 104 alberghi funzionanti (una volta erano 119).
Dal 1974 ad oggi, nel bacino termale, circa 3500 dei contratti sono a tempo indeterminato grazie ad un contratto integrativo che, nel corso degli anni, è stato rinnovato anche con incrementi economici aggiuntivi rispetto al Ccnl nazionale. Questi elementi economici salariali sono frutto di una contrattazione territoriale legata ad una maggiore flessibilità propria del tipo di clientela che confluisce in questo territorio.
Dal 2008 la crisi economica ha iniziato a farsi sentire anche in questo territorio, infatti nel 2009 è stato siglato un accordo-ponte che prevedeva per i nuovi assunti una maggiore flessibilità (banca ore) e il salario del Ccnl nazionale senza elementi aggiuntivi. Il presente accordo è scaduto il 31.12.2011.
L’accordo, ad ogni modo, è stato prorogato fino al 30 aprile 2012, e durante questo lasso di tempo noi, organizzazioni sindacali, abbiamo avviato un tavolo di trattativa in cui abbiamo chiesto la garanzia del tempo indeterminato e il ri-finanziamento dell’ente bilaterale (la quota per ri-finanziare l’Ente verrebbe tolta dal salario dei lavoratori...).
Ritengo necessario sottolineare che con gli alberghi che fanno riferimento a Confindustria abbiamo trovato un accordo, mentre da parte di quelli legati a Confcommercio è stata chiara sin da subito la loro intenzione: la volontà di eliminare il contratto a tempo indeterminato. A tal punto che hanno disdetto il contratto integrativo e, conseguentemente, dal 1 maggio tutti i lavoratori fanno riferimento al contratto nazionale del turismo.
In un primo tempo gli albergatori di Confcommercio avevano proposto ai dipendenti alberghieri la trasformazione dei contratti da tempo indeterminato a tempo determinato; nonostante tutti gli incontri e le assemblee che sono state fatte per dissuaderli dal firmare un contratto peggiorativo su circa 800 lavoratori, 400 hanno firmato questa proposta.
Per coloro i quali non hanno firmato, gli albergatori hanno avviato le procedure di mobilità: al momento sono 15 gli alberghi coinvolti, ma purtroppo i numeri sono destinati a salire.
Ora, dopo l’incontro che è stato fatto in regione Veneto, l’assessore Donazzan ha presentato una proposta di mediazione che stabilisce quanto segue:
• Impegno da parte delle aziende a sospendere le procedure di mobilità.
•Mantenere i rapporti di lavoro a tempo indeterminato in essere al fine di garantire la salvaguardia degli attuali livelli occupazionali.
•Rifinanziare l’Obta (l’ente bilaterale) per l’erogazione dell’indennità di sospensione.
•Garantire, nell’eventualità di assunzioni a tempo indeterminato, che le stesse avverranno prioritariamente attingendo al bacino dei dipendenti assunti a contratto a termine.
L’impegno delle organizzazioni sindacali:
•garantire una quota massima di rapporti a tempo determinato pari al 50% al fine di favorire una maggiore flessibilità aziendale nelle gestione dei picchi di lavoro.
•Ridimensionamento degli elementi retributivi accessori, al fine di reperire le risorse necessarie ad aumentare la contribuzione dei lavoratori all’Obta.
Roberta Pistoretto
segretaria FILCAMS-CGIL Padova