Il sì convinto delle lavoratrici e dei lavoratori alla piattaforma Filcams
Il 15 ottobre si è celebrata a Roma la fase conclusiva dell’iter della piattaforma Filcams per il rinnovo del CCNL Multiservizi e pulimento con la convocazione del coordinamento nazionale del settore.
La piattaforma ha passato il vaglio, e la votazione, nelle assemblee di base le quali hanno conferito pieno mandato alla categoria per andare avanti nelle trattative; ciò a seguito di un risultato nelle consultazioni che quasi sfiora l’unanimità.
Non è stato difficile comprendere l’importanza della proposta della Filcams, centrata su una piattaforma snella nella forma ma al contempo di tanta sostanza nelle norme ed in coerente continuità con l’ultimo rinnovo contrattuale. E’ una piattaforma davvero rivendicativa ed acquisitiva e che prevede punti di grande valore politico e normativo; ciò avviene in una fase nella quale sembrano saltate certezze e punti di riferimento, ma è nella costante e tenace ricerca delle regole, della trasparenza e della condivisione che il lavoro della categoria prova a qualificare il settore degli appalti partendo da una piattaforma che getta basi solide per uscire dall’anonimato del comparto.
La proposta di dotare il settore di ammortizzatori sociali come avviene nelle altre realtà produttive, il rafforzamento dell’art. 4, la maggiorazione per il lavoro domenicale anche per chi svolge turnazione 5+2 a scorrimento, la previsione di creare un delegato di bacino per dare una risposta di rappresentanza alla frammentazione dei cantieri, la richiesta di permessi orari aggiuntivi per espletare pratiche concernenti l’attività lavorativa, sono i temi più qualificanti i quali, oltre alle norme, contengono anche pezzi di salario.
Dal dibattito che è scaturito al coordinamento nazionale la stragrande maggioranza delle compagne e dei compagni, intervenuti dalle più disparate zone d’Italia, sottolineano come nelle assemblee che hanno convocato per la presentazione della proposta della Filcams il maggior bisogno che emerge dai posti di lavoro, prima ancora del salario, è quello che ruota attorno alle certezze, alle regole: quindi giunge una riflessione di maturità che consegna una responsabilità grande alla categoria che viene chiamata ad un impegno forte, ben oltre il rinnovo contrattuale.
Battaglia contro le conseguenze della ‘Spending rewiev’ (quindi interlocuzione con le centrali appaltanti per ridurre il danno alle lavoratrici ed ai lavoratori in appalto, magari negoziando anche con le aziende una ripartizione dei tagli tra gli organici ed il fatturato delle imprese; poi una nuova riflessione sul sub-appalto, che deve essere fatta in ambito di revisione della spesa), intervento sulla modalità della stesura dei capitolati Consip (che di fatto spostano la contrattazione da territoriale a nazionale) e denuncia della mancanza di un unico contratto di riferimento nel comparto sono i punti che la Filcams deve mettere in agenda per l’immediato futuro. Poiché sono proprio questi i temi sui quali si concentrano le maggiori preoccupazioni delle lavoratrici e dei lavoratori.
Anche la presentazione di tre distinte piattaforme è motivo di forte apprensione, poiché c’è la piena comprensione della debolezza del comparto, il quale nella maniera più assoluta non può permettersi contratti separati. Pertanto urge la necessità di fare sintesi con le altre categorie, con le quali le differenze maggiori dovrebbero insediarsi nella parte economica del rinnovo, a causa della giusta mancata firma della Cgil alla riforma del sistema contrattuale del 2009.
Questo mandato a contrattare, consegnato dalle lavoratrici e dai lavoratori alla Filcams, è un chiaro segnale ad andare avanti nella strada intrapresa dalla categoria e davvero in sintonia con i bisogni dei propri iscritti.
Personalmente io non sono mai troppo propenso ad incensare una categoria per una piattaforma, ma questa volta mi dichiaro entusiasta del lavoro svolto perché nella piattaforma in questione così come nei testi del contratto vigente leggo una filosofia che va oltre la solita routine del rinnovo contrattuale; quello che vedo è la volontà di dare piena dignità al comparto attraverso il CCNL.
Per quanto invece concerne il mio giudizio sugli appalti, non è cambiato. Ossia ritengo sempre siano il luogo della corruzione; essendo nati a seguito dell’espulsione delle lavoratrici e dei lavoratori dai cicli produttivi per la logica del profitto, sono anche il luogo dello sfruttamento. Penso che gli appalti di servizio perduranti nel tempo divengono giocoforza somministrazione fraudolenta di mano d’opera e pertanto la mia battaglia non potrà che essere quella di arrivare alla reinternalizzazione dei servizi con l’utilizzo del personale attualmente esternalizzato. Solo così si potrà parlare davvero di riconoscimento pieno dei diritti e si potrà minare alle fondamenta uno dei principali canali della corruzione e dell’opacità del nostro Paese.
Sergio Tarchi
filcams-cgil Firenze