La militanza sindacale è una scelta. Una missione laica, come diceva Bruno Trentin. Retorica? Assolutamente no! L’impegno a tempo pieno nel sindacato è una scelta che si fa d’intesa con l’organizzazione, con le modalità che la Cgil stabilisce nel suo statuto e nei suoi regolamenti. Ognuno ha diritto ad aspirare a migliorare le proprie condizioni. Ma il sindacato non è un ascensore sociale. Il sindacato è uno strumento di emancipazione collettiva, non individuale. Nel sindacato gli altri vengono prima di te. Il sindacato è strumento di una promozione sociale di massa. Chi scambia il sindacato per uno strumento di autopromozione sbaglia. Il suo posto non è tra i compagni e le compagne di Lavoro Società. Tutte e tutti coloro che operano in Cgil devono essere, senza pretendere chissà che, esempi di correttezza e un esempio positivo per i lavoratori, cosicché tutti possano riconoscerli come punti di riferimento, non solo per la preparazione tecnica. Esperti, ma rossi.