Uguaglianza di condizioni di lavoro, salariale e di diritti. Un obiettivo sacrosanto difficile da realizzare per tutti i lavoratori che vedono oggi rimesse in discussione conquiste di un secolo e più. Ancora più difficile in molti settori in cui gli uomini e le donne che lavorano sono organizzati dalla Filcams.
I lavoratori del pulimento hanno conquistato con lotte durissime il più prezioso dei diritti – anche se è sempre sottoposto a tentativi di aggirarlo - : il diritto a mantenere la continuità del rapporto di lavoro in caso di cambio di gestione di appalto. E con la continuità del lavoro il mantenimento dell’anzianità e dell’inquadramento salariale. Il taglio degli appalti mette in discussione orari e condizioni di lavoro, ma resta sempre la tutela anche nelle procedure di licenziamento che devono avere un giustificato motivo economico. Tutto questo lo stabilisce il contratto collettivo di lavoro. La Filcams ha presentato la piattaforma, dopo un’ampia consultazione dei lavoratori interessati.
Ma questa tutela non vale per tutti perché quelli delle aziende artigiane sono esclusi da questa normativa. Una legge improvvida ha consentito alle aziende artigiane di partecipare in forma consortile alle gare di appalto e all’improvviso si è creata una normativa che consente contemporaneamente di pagare meno lavoratori che fanno lo stesso lavoro, di fare concorrenza sleale alle aziende che applicano il contratto multiservizi, senza obbligo di continuità lavorativa nei cambi di appalto.
Contro questo si batte la Filcams. Fino ad oggi le aziende artigiane non hanno sentito ragioni. L’ultimo contratto è stato rinnovato nel 2005. Nel 2009 Filcams, Fisascat e Uil Trasporti hanno disdettato il contratto. Ora le trattative sono riprese e l’obbiettivo nostro è lo stesso: garanzia di continuità nei cambi appalto e condizioni salariali comuni. La frontiera dei diritti!