lotta alla precarietà e solidarietà - di Pericle Frosetti

Nel mese di febbraio la Filcams con Nidil ha siglato due accordi molto importanti e significativi, che possono rappresentare un’indicazione di lavoro nella lotta contro la precarietà e per la difesa dei posti di lavoro. Asse centrale delle due intese un accordo di solidarietà espansiva che, a seguito di una riduzione dell’orario di lavoro e del salario del personale già dipendente, dà luogo a un contributo per la contestuale assunzione di nuovi lavoratori.
A metà febbraio è  stato firmato l’accordo per la riorganizzazione delle attività e la verifica dei rapporti di lavoro dei collaboratori a progetto di Ifoa (Istituto Formazione Operatori Aziendali); azienda che opera in più regioni italiane con una struttura di 83 dipendenti e (fino alla firma dell’accordo) 74 lavoratori con rapporto di collaborazione a progetto. Ifoa è un’azienda associata a Confcommercio che applica il contratto del terziario. Nell’azienda operavano oltre settanta lavoratori con contratto a progetto da anni e anni, mascherando rapporti di lavoro dipendente.
Coniugando normativa e organizzazione del lavoro l’accordo opera le necessarie distinzioni fra l’impiego proprio dei lavoratori autonomi – per i quali è infatti previsto un percorso di inclusione nella contrattazione collettiva e nei diritti – e l’uso distorto delle collaborazioni come sostitutive di lavoro dipendente.
Sebbene in un contesto di difficoltà per la riduzione dei finanziamenti pubblici destinati alla formazione e per la crisi economica che colpisce le aziende, l’accordo sottoscritto trasforma buona parte delle collaborazioni in lavoro dipendente, sia attraverso la stabilizzazione a tempo indeterminato del personale (29 unità) con funzioni strutturali, sia attraverso l’uso della somministrazione (20 unità), con l’inserimento dei lavoratori in un bacino di prelazione triennale che garantisca la continuità occupazionale e la precedenza in caso di nuove assunzioni. Quelli che svolgono il proprio lavoro con modalità autonome, in regime di pluricommittenza o in attività diverse da quelle svolte dai lavoratori dipendenti di Ifoa, saranno oggetto di uno specifico protocollo che disciplini le varie tipologie (collaborazioni, partite Iva, occasionali, ecc.) sia in relazione a quanto disposto dalla recente riforma del mercato del lavoro, sia per quanto attiene le condizioni economiche.
Analogo accordo è stato siglato il 28 febbraio per il gruppo commerciale Isola Verde. Qui erano 270 gli associati in partecipazione. L’azienda si era presentata al tavolo con la proposta di chiudere 20 punti vendita sull’intero territorio nazionale. L’accordo finale prevede la trasformazione di tutti e 270 rapporti in contratti di lavoro a tempo indeterminato.
In questo modo si è perseguita la strategia del contrasto alla precarietà riducendo l’area grigia del lavoro riconducendo le forme di lavoro autonomo a quelle che effettivamente lo sono, ma affermando anche il diritto alla contrattazione collettiva anche per quei lavoratori.
Gli accordi sono la dimostrazione di come la solidarietà tra i lavoratori strutturati e non strutturati e intergenerazionale, quando non usata strumentalmente solo per ridurre i diritti di tutti, può essere una realtà nei posti di lavoro in presenza di norme e strumenti idonei. Quando la Cgil decise la linea dell’estensione dei diritti per legge e per contratto assunse una responsabilità i cui frutti stanno oggi maturando.


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