Maria Anna nacque nel 1885 (forse a Firenze, il 5 gennaio) o, seguendo quanto afferma la prefettura, il 5 dicembre a Cracovia, città d’origine dei genitori, all’epoca parte dell’impero austroungarico. In quegli anni il padre, scultore polacco naturalizzato italiano, aveva fissato la sua residenza familiare a Roma.
La complessa personalità della Rygier ci interessa perché per quasi un lustro è una delle donne più attive e influenti nell’organizzazione sindacale dei Commessi di commercio. Nel 1904 si trasferisce da Roma a Milano dove trova occupazione come Commessa di studio, divenendo in breve tempo segretaria responsabile della sezione femminile dell’Unione degli impiegati e commessi di aziende private. Nello stesso anno è impegnata nella redazione del giornale sindacale della categoria ,“L’Unione”, al quale collabora assiduamente scrivendo su disparati argomenti. Nel numero di agosto (1904) del periodico troviamo il primo articolo pubblicato, che verte sul tema dei diritti della donna lavoratrice in relazione anche alla battaglia per il “riposo festivo”. In questo periodo, oltre che come redattrice de “l’Unione”, collabora a giornali nazionali (“l’Avanti!”, “la Lotta di classe”, “Rompete le file”) e a testate socialiste e del movimento operaio polacco con cui è in contatto. E’ il periodo della sua adesione al socialismo rivoluzionario e delle posizioni politiche radicali. E’ impegnata nelle lotte per il diritto di voto e l’emancipazione femminile e fa parte del Comitato permanente per il riposo festivo. Nel 1904 subisce un primo processo e una condanna (3 mesi e 22 giorni di reclusione) per un suo articolo sullo sciopero generale. E’ il primo di tanti processi che i suoi articoli e il suo impegno politico le procureranno. Nel corso del 1905, secondo il fascicolo del Cpc (casellario politico centrale), rappresenta, a gennaio, la Camera del lavoro di Milano al Congresso delle Camere del lavoro tenuto a Genova e, a giugno, rappresenta L’Unione degli impiegati di Commercio milanese al Congresso di Firenze. Viene dopo il Congresso nominata segretaria del Comitato esecutivo della riunificata Federazione delle società degli impiegati e commessi d’Italia. Nel 1905-1906 viene nominata nella Commissione di Controllo della Camera del lavoro di Milano. Nel 1906 la troviamo animatrice di un Comitato di agitazione “Pro Ferrer e Nachens” e, come riferisce la polizia, “è immancabile alle riunioni pubbliche promosse dai partiti sovversivi”; partecipa come relatrice al Congresso della Federazione di categoria del 1906 a Milano. Nel 1907 la Rygier si sposa con Virginio Corradi, socialista, e ciò attira, maggiormente, su di lei l’attenzione della polizia anche per la sua attività di antimilitarista e gerente (responsabile) del giornale “Rompete le file”. Per questa sua attività subisce un procedimento penale per incitamento all’odio di classe ed è condannata a 20 mesi di reclusione. Probabilmente questa condanna ed il suo crescente impegno politico sono i motivi per cui si interrompe tra il 1908 e il 1909 il suo rapporto con la Federazione di categoria e con la Camera del Lavoro.
Successivamente, la personalità della Rygier, anticonformista e contraddittoria, la conduce su posizioni politiche poco coerenti e talvolta antitetiche. Se inizia come socialista rivoluzionaria, la troviamo poi su posizioni anarchiche, per avvicinarsi, successivamente, alla massoneria; da posizioni antimilitariste diventa poi, nel 1914, interventista. Nel 1922 è su posizioni nazionaliste, per finire dopo la seconda guerra mondiale tra i liberali e sostenitrice della monarchia.
Per ulteriori approfondimenti, segnaliamo la biografia di E. Santarelli in:
Il movimento operaio italiano. Dizionario biografico di F. Andreucci e T. Detti, vol. 4, p. 428-430.
Vedi anche: Camerieri, commessi, impiegati... Sovversivi di
L. Martini, p. 111-116, e il periodico “L’Unione”, 1904-1908.