Bruno Rastelli è stato prima di me il coordinatore dell’area programmatica di Lavoro Società in Filcams Cgil. Mi ha preceduto anche nell’incarico di presidente del Comitato direttivo nazionale della Filcams. La sua scomparsa ha lasciato un grande vuoto tra le compagne e i compagni.
Bruno era tenace. Lo era sul piano politico e sindacale. Lo era come persona. Il suo primo assillo in qualsiasi discussione era per la nostra causa. Il socialismo, prima di tutto, poi il lavoro e i lavoratori, poi il sindacato, infine l’area programmatica. Era tenace sul piano personale. Ha amato con tenacia la sua famiglia. Credo sia stato un buon padre e un buon compagno. E un buon nonno.
Bruno era sincero e leale. Da Bruno non ti dovevi aspettare piaggerie o inutili smancerie. Nei miei rapporti con lui non mi ha mai nascosto opinioni anche diverse dalle mie sulle scelte politiche, organizzative, di valutazione di fatti e persone. Ma non mi ha mai fatto mancare il sostegno. Anche quando questo comportava il misconoscimento del suo contributo. Senza di lui non sarei mai riuscito a comporre la nostra delegazione nel Comitato direttivo della Filcams e ad inserirmi nella categoria con l’equilibrio necessario per me che venivo da fuori, paracadutato dalla confederazione.
Bruno aveva il culto dell’unità. Dell’unità dei lavoratori prima di tutto. Dell’unità della Cgil. dell’unità sindacale, dell’unità della sinistra. E ha forgiato una generazione di delegati della Cgt-Cls in questa convinzione. Ed era unitario senza rinunciare né alle differenze, né alla battaglia delle idee. Anzi, per lui l’unità nasceva proprio dal confronto, dalla lealtà e dalla mediazione. E con spirito unitario aveva affrontato la sua ultima battaglia, quella del movimento delle Rsu contro la controriforma Fornero.
Bruno era comunista. Apparteneva con la testa e con il cuore alla storia e alla militanza del partito comunista italiano.
Bruno era un quadro. Non nel senso della collocazione lavorativa (e quadro lo era per davvero). Era un quadro strutturato preparato politicamente e sindacalmente cresciuto alla scuola del movimento operaio. Era stato allievo ed era diventato maestro.
Sit tibi levis tellus.