A giugno si è tenuta davanti al Villaggio Vodafone di Milano la protesta dei lavoratori di un call center “clandestino”. La protesta ha riguardato lavoratori regolarmente assunti con il contratto del commercio, ma mai retribuiti.
Dall’ottobre 2013 al marzo 2014 (in soli 6 mesi) la ditta individuale ‘Mascara Giovanna Simona’ (Mgs), secondo la denuncia di Filcams, Filctem e Slc Cgil, ha assunto più di 20 persone, senza corrispondere loro alcuna retribuzione, senza versare loro alcun contributo previdenziale. Per questo i lavoratori assunti, dopo periodi che variano da una settimana ai sei mesi, hanno lasciato il lavoro. Si tratta di lavoratori che contattavano amministratori di condominio e clienti individuali organizzando appuntamenti per agenti che concludevano i contratti.
L’attività lavorativa si svolgeva in un normale appartamento sito al quartiere giardino di Cesano Boscone (Mi).
Durante l’iniziativa Vodafone ha incontrato una rappresentanza dei lavoratori unitamente ai rappresentanti della Filcams-Cgil e della Slc-Cgil che, unitamente alla Filctem-Cgil, hanno promosso l’iniziativa.
I rappresentanti di Vodafone hanno negato di aver mai intrattenuto rapporti con la sig.ra Mascara Giovanna, né con le aziende che hanno stipulato contratti con la medesima.
Hanno inoltre ribadito la loro assoluta estraneità ai fatti segnalati dai lavoratori e hanno assicurato che condurranno una indagine più attenta in base alle segnalazioni ricevute.
Si sono anche detti pronti a perseguire chi, a loro insaputa, dovesse aver utilizzato il proprio marchio per effettuare attività meno che corrette.
Proprio oggi, in risposta ad una richiesta indirizzata dall’ufficio vertenze della Cgil a una delle società che affidavano lavori alla ditta della signora Mascara, i legali della 2Aservice di Lecco hanno scritto alla Cgil, ad Enel e a Vodafone sostenendo di aver sì stipulato un contratto con la Mgs di Mascara Giovanna, ma di non avere alcuna responsabilità in merito ai rapporti intercorrenti tra la stessa Mgs e i propri dipendenti.
Sorge spontanea una domanda: perché 2Aservice ha scritto anche a Enel e Vodafone se, come ci è stato assicurato, non esistono rapporti tra 2Aservice e Vodafone?
Vogliamo andare fino fondo alla vicenda e capire come sia possibile che lavoratori (in questo caso non pagati) operino “nell’interesse di aziende” che non ne sono a conoscenza.
Così come vogliamo capire perché l’ispettorato del lavoro di Milano, che ha ricevuto una regolare e circostanziata denuncia della situazione il 28 gennaio 2014, non sia intervenuto e abbia così consentito il perpetuarsi di una situazione di illegalità come quella segnalata.