La vittoria della Coalizione della sinistra radicale (SYRIZA) nelle elezioni politiche greche cambia lo scenario delle politiche economiche e sociali in Europa. Per la prima volta dal varo della politica di austerità un governo contesta i diktat del Fondo monetario internazionale e della Banca centrale europea. Per la prima volta un governo europeo dichiara che il risanamento economico e il pagamento del debito devono essere collegati a politiche di crescita e oggetto di nuovi negoziati. Quello che avevano promesso in campagna elettorale Hollande in Francia e Bersani in Italia si traduce in fatti. L’Europa delle banche del capitale cercherà di troncare sul nascere questa politica. Cercherà di farlo con le buone e con le cattive. Sarà bene tenere presente – per non fare errori di previsione basati sull’intelligenza degli avversari – che “i reazionari spesso sono stupidi e sollevano una pietra per farsela ricadere sui piedi”.
Quanto sta avvenendo in Ucraina ce lo dimostra. Hanno resuscitato in funzione di allargamento della Unione europea ad est un mostro (il fascismo nazionalista ucraino) per ritrovarsi a scontrarsi direttamente con il nazionalismo russo che ormai percepisce la NATO come una minaccia.
Quanto accade nei rapporti tra Europa e Grecia riguarda anche il movimento sindacale. Se la Grecia rimette in discussione le politiche neoliberiste si apre uno spazio in tutti gli altri paesi della zona euro.
La CGIL ha tenuto botta in questi anni e abbiamo subito colpi. Insieme a noi e prima di noi hanno tenuto botta e subito colpi le lavoratrici e i lavoratori: dalla controriforma delle pensioni, al blocco dei contratti, alla precarizzazione totale del mondo del lavoro e la manomissione dei diritti.
In ogni procedura che seguiamo, in ogni vertenza e contrattazione che apriamo, nel rapporto con i lavoratori, facciamo vivere la fiducia nel cambiamento e sosteniamo i lavoratori greci, il popolo greco e il loro governo antiliberista.
Dal Partenone quando furono varate le prime misure di austerità fu srotolato uno striscione. Anche se chi lo appese (i comunisti del KKE) oggi contesta da sinistra il governo di Syryza resta valido quel messaggio: Peoples of Europe rise up!