Gabrielli: “Il contenuto è fondamentale per il nostro agire sindacale, anche nei negoziati più difficili e nelle trattative più scomposte”
Molti osservatori prestano attenzione alla bilateralità. Qualcuno in modo oltremodo offensivo la definita una “torta” da spartire tra i sindacati…
Vorrei evitare di rispondere ponendomi su questo piano di provocazione che non ci appartiene come Filcams.
La bilateralità del settore del terziario ha una lunga storia, esclusivamente di natura contrattuale, e risponde a finalità rivolte al sostegno delle lavoratrici, dei lavoratori e delle aziende.
Questa trattativa non ha avuto al centro la bilateralità, come è evidente dai problemi sopra richiamati, ma per mantenere il carattere di derivazione contrattuale del sistema era necessario inserire nel rinnovo gli accordi di governance già sottoscritti, tra le parti datoriali e sindacali, a febbraio e marzo 2014. Vale la pena ricordare anche che questi Accordi hanno visto un lungo percorso di costruzione, partendo da posizioni diverse e anche da rigidità e obiettivi non coincidenti tra le parti e sono il frutto di una forte determinazione da parte della Filcams nel sostenere la necessità del cambiamento e di una nuova veste della bilateralità.
Un’operazione di coerenza, quella che è stata prodotta nel Contratto, per rendere operativo e cogente i contenuti della governance dove le parti, con grande senso di responsabilità, hanno deciso far fare un salto di qualità al sistema bilaterale parlando di temi importanti, riconoscendo il valore del sistema stesso ma anche i punti di debolezza e carenza che ci sono e vanno rimossi.
La trasparenza, l’incompatibilità nello svolgimento degli incarichi, l’efficienza e l’efficacia della bilateralità e la razionalizzazione del sistema sono i temi affrontati proprio per una messa a punto degli Enti nazionali e territoriali che devono saper rispondere, in una fase di bisogni crescenti, all’unico obiettivo di rivolgersi alle lavoratrici ai lavoratori e alle imprese.
La FILCAMS CGIL è la categoria che più massicciamente si è impegnata in termini sindacali sul terreno della lotta alla precarietà. Ha costruito rapporti con le associazioni del lavoro autonomo di nuova generazione, ha sperimentato la contrattazione di figure parasubordinate nel contratto dei lavoratori degli studi professionali, sta contrastando il contratto a tutele crescenti nei cambi di appalto, ha strappato una significativa vittoria per l’estensione della clausola sociale nella vertenza dei musei fiorentini, ma nessuno sembra accorgersene. Ma davvero ci dobbiamo rassegnare che il contenuto è niente e la forma della comunicazione è tutto? Che valgono di più urla e annunci che il lavoro fattivo?
Continuiamo a essere convinti che il contenuto sia fondamentale per il nostro agire sindacale, anche nei negoziati più difficili, e nelle trattative più scomposte. Idee e principi, guidano il nostro percorso, il difficile lavoro quotidiano dei delegati sindacali e dei funzionari, è ciò che vale per la riuscita dei nostri obiettivi: la concreta tutela dei diritti dei lavoratori.
Possiamo avere traguardi che non riusciamo a raggiungere, ma per i quali non ci si può sentire rinunciatari o sconfitti, possiamo avere conquiste “alte” e tante conquiste importanti “poco note”. Il punto di forza del sindacato ancora oggi è dato da questa sintesi e da quel rapporto con le persone, con le lavoratrici e i lavoratori, che ha come collante la condivisione di tante battaglie in azienda, nei vari luoghi di lavoro, nei territori.
La comunicazione ha un’evidente centralità nella politica come nel sindacato cui si è sempre più associata però un’evidente degenerazione. La semplificazione e banalizzazione dei messaggi, il twitt che non comunica la sostanza, ma crea un’immagine, riporta la discussione sulla responsabilità della comunicazione nella rappresentazione dei contesti, dei problemi, della realtà. Allo stesso tempo, la comunicazione, ma non quella urlata dei salotti televisivi o quella degli annunci spot pubblicitari, deve diventare un aspetto strategico per diffondere e far conoscere il progetto politico del sindacato, le informazioni necessarie ai lavoratori per migliorare le condizione e gli ambienti di lavoro, per dare dignità alle tante storie e battaglie del lavoro di cui è fatta tutta l’azione sindacale.