vertenza Autogrill: le impressioni di una delegata alla trattativa - di Daniela Nasca

Mi chiamo Daniela Nasca, lavoro all’autogrill Villoresi est, sono una giovane delegata della Filcams e ho vissuto con molto interesse la possibilità di partecipare a tutte le fasi che hanno portato al rinnovo del Contratto Integrativo di Autogrill.
Per me si è trattato di un esperienza nuova e utile.
Ma andiamo per gradi.

A maggio, all’improvviso, Autogrill ci mette di fronte ad un grave pericolo: quello, come hanno già fatto tante aziende, di disdettare il nostro contratto integrativo e di non partecipare alle prossime gare di appalto per le concessioni autostradali.
Che ciò corrisponda alla verità o che rappresenti piuttosto un ricatto temo che nessuno lo potrà mai sapere con certezza, ma se non si fosse trattata di una minaccia a vuoto noi lavoratori avremmo rischiato gravi conseguenze: ossia la perdita per tutti i dipendenti Autogrill delle condizioni di miglior favore rispetto al CCNL del Turismo. Ma ciò che è più grave riguarda il rischio che molti colleghi che operano in autostrada potessero passare ad altri gestori rischiando la perdita di posti di lavoro, diritti e garanzie, che pur con tutti i difetti Autogrill ha sinora garantito ai propri dipendenti.

Chiaro è da subito che non si tratta di un rinnovo del CIA acquisitivo, ma di una trattativa mirata a limitarne le perdite. Per questo è stato estremamente positivo il fatto che la Filcams a livello regionale e nazionale abbia da subito coinvolto i delegati informandoli e condividendo con loro i passaggi della trattativa. Il 3 luglio 2015, come negli incontri precedenti, noi eravamo tanti: penso che la stanza fosse riempita per la maggior parte da delegati e funzionari Filcams, mentre più scarsa era la presenza di delegati delle altre due organizzazioni.

Da una parte del tavolo l’azienda, dall’altra i segretari nazionali delle tre sigle sindacali, per noi Cristian Sesena.
E’ iniziata così una lunga serie di ore di liti, paure, proposte, offese, speranze... letture punti e virgole... e, come negli incontri precedenti, possibili soluzioni e nuovi problemi che si sono susseguiti…
Certo non ero preparata alle grandi emozioni che si provano durante una trattativa e tanto meno alle innumerevoli ore che si rimane là dentro!

Tante cose tecniche ho faticato a capirle, ma quello che più mi ha colpito è stato vedere il totale disaccordo che, a volte, si creava fra le tre sigle sindacali.
Si dava l’impressione che in mancanza di una posizione comune delle tre OO.SS., la decisione fosse lasciata all’azienda!
Questo non mi è proprio piaciuto! Io che lì dentro ero delegata e lavoratrice ho capito quanto la mancanza di una posizione comune e a volte la superficialità e la voglia di primeggiare (dei due segretari Uil e Cisl) avrebbero potuto di lì a poco cambiare la mia sorte lavorativa!
Eravamo su un filo... da un momento all’altro si poteva cadere!!!!
Non vorrei sembrare di parte.... ma penso davvero che la Filcams sia stata determinante per il raggiungimento di un accordo.
Il nostro Sesena ha cercato in mille modi di tenere il tavolo, con una preparazione e un coinvolgimento emotivo che era palpabile nell’aria... era lì pronto a lottare per me per noi... con educazione e lealtà... e chissà con quale responsabilità addosso!
Forse in quanto donna sono troppo sensibile... ma quello che lui ha messo in questa trattativa secondo me è “oltre” e io sono stata fiera di rimanere a sostenerlo fino alla fine... ormai era notte!!
Di notte abbiamo raggiunto una “ipotesi di accordo”... Certo, è vero, abbiamo dovuto cedere qualcosa, ma si poteva ottenere di più? Forse, non so...

Poteva andare peggio? Siiii, e di molto.
Per quello che può contare il mio parere è stato fatto tutto il possibile e io sono soddisfatta del risultato.
Credo che assistere alla trattativa sia un’esperienza che va vissuta. Solo così si riesce a capire quanto lavoro, impegno e sofferenza c’è dietro ad ogni singolo diritto che abbiamo acquisito.
Peccato che molti dei miei colleghi tutto questo non possono comprenderlo fino in fondo e qualcuno forse è ignaro di tutto...
Per quanto si faccia di tutto per diffondere le notizie, tanti colleghi sono troppo giovani, sono ricattabili e hanno paura di potersi interessare, e altri collocati nei numerosi punti vendita Autogrill restano difficili da raggiungere. Bisognerebbe trovare una soluzione a questo problema... saremmo sicuramente più forti.
Noi durante la trattativa, tramite messaggi e telefonate, abbiamo tentato di trasmettere ai colleghi quanto avveniva e renderli partecipi, ma senz’altro è necessario migliorare gli strumenti di comunicazione.
La presenza di noi delegati alle trattative, così come ha fatto la delegazione lombarda, è sì un costo per il sindacato, un sacrificio per i delegati, ma è indispensabile per garantire a noi di crescere.
Fare oggi il delegato non è semplice.

Tanti, troppi si rivolgono a noi sempre e solo per chiedere, senza inquadrare i loro problemi in un quadro generale; manca spesso una visione solidaristica che è propria del sindacato, ma questa è la realtà da cui dobbiamo partire per cambiarla.
A tutti i delegati l’invito a continuare a svolgere il proprio ruolo, a restare uniti, anche se a volte i sacrifici sono tanti.
Si tratta ora di illustrare ai nostri colleghi, nelle assemblee, non solo i contenuti dell’accordo e invitarli ad approvarlo, ma di renderli partecipi della situazione che i lavoratori stanno vivendo in autogrill e fuori, di quelli che sono i reali rapporti di forza e della necessità di rafforzare il sindacato quale unico strumento per i lavoratori di difendere (come abbiamo fatto in questo caso) e migliorare (come speriamo di fare in futuro) i propri diritti e le proprie condizioni di lavoro.
Voglio infine ringraziare la Filcams, perchè ogni giorno mi dà la possibilità di imparare una cosa in più.


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