Una difficile prova di rinnovamento e nuova unità - a cura della redazione di reds

Valentina Gullà, sei diventata segretaria generale in un contesto complicato. Il segretario generale che ti ha preceduta si era dimesso e sei stata eletta sulla base di un’autocandidatura, in contrapposizione al candidato dei centri regolatori. In più la Camera del Lavoro di Lucca è alla vigilia dell’unificazione con la Camera del Lavoro di Massa e Carrara e con una situazione interna complicata. Questa è una difficoltà che va spiegata e che ti carica di un surplus di responsabilità. Ti stai impegnando per ricostruire un rapporto unitario con la Filcams nazionale e regionale e con la CGIL provinciale?
Sono stata eletta in una situazione particolare, come hai sottolineato. Una elezione secondo modalità che sono previste – in modo lungimirante – dal nostro Statuto confederale che valorizza e riconosce le differenze e offre strumenti democratici per governare ogni tipo di difficoltà. La nostra categoria veniva da un lungo periodo denso di difficoltà e tensioni dovute a ragioni interne e il Direttivo ha ritenuto nella sua stragrande maggioranza che l’unica via d’uscita fosse esprimere una risorsa interna che godesse di larga fiducia e che rappresentasse un processo di rinnovamento, che è una caratteristica direi generale della Filcams. Una scelta del genere, associata poi alle criticità legate alla probabile unificazione con la Cdl di Massa Carrara – che molte perplessità sta suscitando in diverse categorie – espone me e tutta la Filcams di Lucca a grandi responsabilità. Il primo compito che ci siamo posti è quello di rilanciare l’iniziativa della Filcams tra i lavoratori e le lavoratrici; il secondo, altrettanto importante, ricostruire un rapporto positivo con la Filcams nazionale e regionale e con la Confederazione, a partire dalla categorie. Abbiamo una grande responsabilità. Vogliamo lavorare insieme e dialogare per chiarire i punti di attrito. Ovviamente un dialogo per essere tale presuppone che ci siano due parti che manifestano la volontà di scambiarsi opinioni e punti di vista, per costruire una convergenza e una più forte e rinnovata unità.

Hai scelto, cosa abbastanza rara in CGIL, di fare la segretaria con un contratto part-time, corrispondente al tuo contratto in azienda. E’ una scelta politica o dettata da necessità economiche della categoria? Non pensi che per fare il segretario di una struttura così impegnativa sia necessario il tempo pieno?
La scelta è stata di natura economica. Se vuoi è anche una scelta politica, perché attraverso questo contenimento del mio costo e altri provvedimenti, ad esempio la riorganizzazione del lavoro dell’apparato su base prevalentemente zonale con una conseguente importante riduzione dei rimborsi, pensiamo di riuscire a spostare più risorse dall’apparato all’attività politico-sindacale. Per quanto riguarda il tempo, non posso che dedicare comunque tra le dieci e le dodici ore al giorno alla categoria. Sarebbe impossibile fare il contrario.


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