Siamo convinti che fosse un obbligo, da parte di una grande categoria come la nostra, cercare di ricostruire le corrette relazioni sindacali con un gruppo come Esselunga, tra i più rappresentativi e solidi nello scenario italiano.
La mancanza di accordi condivisi in tema di ODL in questi lunghi anni non ci ha permesso di equilibrare le esigenze dei lavoratori con i cambiamenti radicali delle condizioni lavorative gestite unilateralmente dall’azienda. Da qui è scaturito anche l’indebolimento dell’interlocuzione tra sindacato e lavoratori che va recuperato prima possibile. Infatti i lavoratori sono spesso imprigionati da alcuni meccanismi, eccessivamente individualizzati, esistenti nella relazione con i vari responsabili dei punti vendita. Capita ad esempio che la semplice concessione di un permesso personale o l’approvazione delle ferie, piuttosto che la turnistica più disagiata caricata sempre sulle stesse persone o ancora le molteplici flessibilità dell’orario di lavoro, vengano gestite con criteri personali a volte incomprensibili e inaccettabili, proprio per la mancanza di normative chiare a carattere collettivo in tema di organizzazione del lavoro.
E’ un accordo indubbiamente perfettibile, costruito attraverso un confronto interno sicuramente arduo, a tutti i livelli (lavoratori, delegati, strutture territoriali e nazionali), ma con il pregio di essere stato “vero” e capace di concretizzarsi.
A Milano, l’intensità del confronto tra e con i delegati, specie nella parte finale della trattativa e la maturità delle competenze degli stessi, manifestata dalla stragrande maggioranza nel sostenere l’ipotesi di accordo in oggetto, pur consapevoli di aver digerito con fatica qualche criticità, è un primo segnale che la strada intrapresa è quella giusta.
E ciò sembra essere la concretizzazione del lavoro di formazione svolto con i delegati (a Milano circa 120) in questi ultimi due anni, e in particolare, sia la nascita dei gruppi di lavoro finalizzati ad acquisire una formazione sempre più specifica in materia di ODL - in problematiche di tipo sociale (disagi familiari che impattano sul lavoro, discriminazioni di genere, dipendenze, povertà, disabilità ecc), sia il recentissimo avvio della pagina facebook (Ausiliari alla Vendita) per potenziare la comunicazione, oltre che le competenze già consolidate in tema di salute e sicurezza - hanno l’intento di accorciare quella distanza che c è attualmente con i lavoratori, e nel medio termine, quella di irrobustire la figura del rappresentante sindacale come riferimento nei luoghi di lavoro.
In questi giorni si sono avviate le numerose assemblee informative per tutti i lavoratori e le lavoratrici in vista del referendum del 26 e 27 febbraio per la conferma o meno dell’ipotesi di accordo sottoscritto. Un esito positivo, come espressione di un riconoscimento dei lavoratori, rafforzerebbe senza alcun dubbio le organizzazioni sindacali al tavolo delle future trattative.