Sono state raccolte milioni di firme per un cambio di rotta sul lavoro.
Abbiamo conquistato il decreto legge che abolisce i voucher dal 2018 e ripristina la responsabilità solidale negli appalti. E’ solo un primo risultato, ma la strada per una buona legge è ancora lunga e piena di insidie.
La nostra Carta dei diritti del lavoro contiene le proposte giuste e prospetta un diverso modo di concepire il lavoro, che sia buono e inclusivo, e i diritti universali, contro la precarietà, il lavoro nero e lo sfruttamento dilaganti. La Carta non elude il problema del lavoro subordinato e occasionale, ma propone con quali modalità e strumentazione farvi ricorso. Quanto al tema della responsabilità solidale tra committenti e appaltatori la Carta indica le “norme in materia di solidarietà negli appalti” e le “tutele dell’occupazione in caso di successione negli appalti” per ristabilire certezze, trasparenza e tutelare il lavoro.
Abbiamo rimesso al centro dello scontro il lavoro e il suo valore politico e sociale insieme alla dignità delle persone, e i diritti per tutti e per tutte. Per il diritto al lavoro, per includere, per dare risposte alle nuove generazioni, contro disoccupazione diffusa, precarietà, sfruttamento, diseguaglianze. Non è più sopportabile la lontananza della politica dall’esistenza concreta delle persone. La CGIL, forte del legame di massa nel fare sindacato, cerca di porre un argine. Ma siamo attenti e rispettosi per quanto sta avvenendo in tutta la sinistra politica, consapevoli della non autosufficienza del sindacato nella crisi della sinistra politica.
La CGIL rimane in campo come soggetto politico di rappresentanza sociale, con la sua autonomia, le sue proposte e la sua azione contrattuale per la centralità del lavoro nella vita politica e sociale.