Mi permetto di consigliare la lettura di un fumetto – un episodio seriale per l’esattezza – che è stato pubblicato per la prima volta nell’aprile del 1984, all’interno di una collana il cui primo numero era comparso nelle edicole nel giugno del 1977 per l’Editoriale CEPIM. Si tratta dell’episodio “Sciopero” della serie Ken Parker, episodio sceneggiato e disegnato dagli ideatori della serie, Giancarlo Berardi (sceneggiatore) e Ivo Milazzo (disegnatore).
Nonostante sia un fumetto che ha trenta anni alle spalle, mi permetto di segnalarlo perché in questi anni è stato più volte ristampato e quindi è di facile reperibilità. L’ultima volta è stato pubblicato nel 2016 per i tipi della Mondadori Comics. [G. Berardi, I. Milazzo, Sciopero.- Ken Parker Classic 58, Milano 2016; 96 pp.; euro 3,50]
L’avventura di “Sciopero” (di un fumetto di avventure si tratta) ha per protagonista un ex cacciatore di pellicce che, dopo una lunga e travagliata vicenda (dipanatasi per 7 anni negli episodi 1-54) che lo ha portato in tutto l’Ovest americano, si è trasferito per fare il segugio privato nell’Est. Narrarne la vicenda umana sarebbe opera impossibile in una sola recensione. Vale la pena dire che la narrazione settennale di Ken Parker ci consegna una una storia umanamente affascinante e scandita temporalmente nel corso della quale il personaggio principale acquisisce con l’esperienza una sempre più forte personalità.
Per i lettori appassionati di cinema e di letteratura sarà facile trovare in “Sciopero” alcuni riferimenti impliciti della storia, ambientata negli Stati uniti di fine Ottocento e la cui trama ruota intorno alle condizioni di lavoro in una fabbrica tessile, alle condizioni di lavoro bestiali, al clima da caserma che regna nei luoghi di lavoro (così ben tratteggiato da Karl Marx ne libro I de “Il Capitale”, o se preferite da Engels nel suo “Le condizioni della classe operaia in Inghilterra”), all’odio dei capitalisti e dei loro lacché verso gli organizzatori sindacali e i socialisti. Innanzitutto, il riferimento va a “I cospiratori ((The Molly Maguires)” di Martin Ritt, film uscito nel 1970 e ambientato tra i minatori irlandesi in una miniera americana tra la fine della guerra di Secessione e gli anni 80 dell'Ottocento.
Il film a cui Ken Parker “deve” alcuni elementi della tram aveva tra i suoi protagonisti Sean Connory e Richard Harris. Ma non sfugge nemmeno il richiamo all’italianissimo “i compagni” (1963) di Mario Monicelli, protagonisti Mastroianni, Salvatori e Annie Girardot, a cui deve l’ambientazione di fabbrica e la coralità delle scene di massa, compresa quella definitiva nella quale Ken Parker cambierà con una scelta improvvisa ma maturata tutta la sua vita.
Nel dipanarsi della storia, caratterizzata da un tratto nervoso e semplice, ma di grande impatto espressivo, tipico di Milazzo, emerge lo spessore psicologico dei personaggi, sia buoni che cattivi, e la vicenda ha un ritmo cinematografico che non risulta appiattita dai momenti didascalico-riflessivi come quando nel giro di due paginette, il protagonista tenta di leggere “Il capitale” o l’operaio socialista gli espone la teoria del plusvalore.
La copertina parla da sé, giacché è ispirata ad un quadro classico dell’Ottocento italiano che fa parte della iconografia della sinistra: “Il Quarto stato” di Pelizza da Volpedo.
Chi fosse interessato è facile trovarlo in una delle sue innumerevoli edizioni nelle fumetterie e nelle librerie specializzate.
Evitate la prima edizione o le edizioni di lusso. Son troppo care.
Buona lettura dunque. Ai lettori e alle lettrici cresciuti con i fumetti della Bonelli, ma anche a quelli che hanno appreso i rudimenti della lettura con la Marvel e DC Comics e agli ultimi venuti su coi manga. Sarà una buona lettura! E lo sarà anche per chi di fumetti è digiuno. La mia convinzione è che dopo aver sfogliato e poi letto (così si fa con le tavole disegnate!) questo fumetto, una buona parte di voi cercherà di procurarsi gli altri numeri, che non sono tantissimi, compreso l’ultimo pubblicato inedito nell’aprile 2015 in una edizione di grande formato che aveva ripubblicato in 49 volumi tutte le avventure precedenti. [“Fin dove arriva il mattino”, Ken Parker, 50; Milano 2015; 160pp.; euro 7,99]