Il tempo è galantuomo - dalla Redazione

Nel febbraio 2013 [Solidarietà con la Filcams milanese, “Reds” n. 2/2013] scrivevamo: “La Filcams di Milano è oggetto di una campagna denigratoria. Come scrive il librettista di Rossini, ‘la calunnia è un venticello, che piano piano, terra terra, sottovoce, sibilando, va scorrendo, va ronzando; nelle orecchie della gente s’introduce destramente’. Ma la verità è più forte. Alle compagne e ai compagni milanesi va la solidarietà piena di Lavoro Società Filcams nazionale e di “Reds”. Avevamo già scritto che il sindacato non è un ascensore sociale individuale, ma uno strumento collettivo di emancipazione. Non è un lavoro qualsiasi, ma una missione. Infangare chi lo fa è veramente una brutta cosa. Riprovevole è la scelta di qualche dirigente della mozione 2 di farne uno strumento di lotta politica. Chi lo fa si qualifica da solo”.
Erano apparsi allora, su “il Corriere della Sera” e “Libero” articoli contenenti notizie false e denigratorie verso il coordinatore milanese di Lavoro Società e segretario della Filcams Cgil di Milano e verso l’intera struttura milanese. Inopportunamente la Rete 28 aprile – mostrando un atteggiamento miope e strumentale – cercò di cavalcare la tigre allargando il clamore mediatico di queste bugie.
Dopo quattro anni, il 22 marzo 2017, con sentenza passata in giudicato e depositata, il Tribunale di Milano ha condannato chi rilasciò quelle dichiarazioni e cercò di infangare la nostra organizzazione per diffamazione a mezzo stampa nei confronti del compagno di Lavoro Società e di tutta la Segreteria della Filcams Cgil milanese, e al risarcimento dei danni.
Come scrivemmo allora: “la verità è più forte” e, per davvero, la calunnia è un venticello…


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