Appalti scolastici: d'estate senza reddito - di Giorgio Ortolani

In Italia tutti i lavoratori che incorrono in periodi di disoccupazione involontaria possono usufruire di misure di sostegno economico (NASPI). I requisiti sono i seguenti: che lo stato di disoccupazione sia indipendente dalla volontà del lavoratore oppure che il lavoratore abbia almeno 13 settimane di contribuzione nei quattro anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione e 30 giorni di effettivo lavoro nei tredici mesi precedenti l’inizio della disoccupazione.

I lavoratori assunti a tempo indeterminato le cui aziende debbano affrontare periodi di riduzione della produzione possono usufruire nei periodi di sospensione da lavoro della cassa integrazione guadagni (oggi FIS). Anche i lavoratori stagionali usufruiscono di un contributo economico, seppur ridotto dalla jobs act.

Le lavoratrici degli appalti scolastici garantiscono tutti i giorni, nelle scuole italiane di ogni ordine e grado, i servizi di ristorazione, ausiliariato e pulizie. Sono lavoratrici assunte a tempo indeterminato e sono, non per loro volontà, prive di occupazione da Giugno/Luglio a Settembre. Non è giusto che, nei mesi estivi, queste lavoratrici non siano destinatarie di alcun sussidio (NASPI, assegni familiari) da parte dello Stato.

Siamo di fronte ad un’ingiustizia che riguarda decine di migliaia di lavoratrici, molte delle quali nostre iscritte.

Così come la CGIL deve tener viva la battaglia sulle pensioni, iniziata il 2 dicembre, insieme a quella per la Carta dei diritti del lavoro, la Filcams deve essere in grado di articolare iniziative di lotta affinché queste lavoratrici non passino altre estati senza reddito.
Sappiamo che non è cosa semplice, ma abbiamo il dovere di farlo, perché migliorare le condizioni dei lavoratori che rappresentiamo è il compito del sindacato e, come la storia ci ha insegnato, “Chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso”.


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