A fine ottobre ci troveremo a Rimini per il seminario nazionale. Una riunione di strategica importanza. Dall’ultimo congresso, in CGIL si sono aperte nuove prospettive e necessità. Nel dibattito congressuale abbiamo maturato la convinzione che è necessario rinnovarsi per continuare a giocare il nostro ruolo nella confederazione. Il rinnovamento deve partire da una nuova apertura a tutte quelle forze che nella nostra organizzazione considerano il risultato del congresso una base su cui continuare a operare per rafforzare una linea di sinistra e di rappresentanza reale del mondo del lavoro.
Gli elementi cardine della nostra idea di sindacato, sburocratizzazione delle strutture, centralità della classe lavoratrice nel dibattito politico, idea di sindacato generale, di classe, che si ponga l’obiettivo della trasformazione della società, è oggi più attuale che mai. Innestare queste nostre idee nel dibattito interno alla CGIL è un obiettivo che potremo perseguire se sapremo nuovamente coagulare le forze in una realtà, forte e organizzata.
Oggi non vogliamo più continuare nella stessa maniera: una storia che tanto ha dato a tutti noi, in termini di crescita politica e militanza, può continuare con una forma e una sostanza nuove.
Il rinnovamento non può essere una operazione a freddo che dalle burocrazie scende a cascata su delegati e lavoratori: non saremmo coerenti. Il seminario è quindi momento di confronto per comprendere come e su quali basi avviare e consolidare questo percorso.
La scelta di incentrare su temi specifici (contrattazione, comunicazione, salute e sicurezza, democrazia e rappresentanza) i tre giorni di lavoro, e la modalità di coinvolgimento di ogni delegato nella loro elaborazione, sono funzionali a offrire un contributo politico e di partecipazione al futuro della sinistra nella confederazione e nella categoria.