Prima di tutto la pace! - di Giacinto Botti

Le guerre continue e interminabili calpestano i diritti dei popoli, a partire da quello della loro sopravvivenza, liquidando il diritto internazionale e indebolendo le istituzioni multilaterali come le Nazioni Unite.
Il Medio Oriente e il Nord Africa sono stati attraversati nell’ultimo anno da grandi movimenti di massa che rivendicavano pace, democrazia, libertà diritti sociali, e che in diversi paesi hanno messo in discussione le stesse divisioni settarie religiose che spesso ne caratterizzano la vita politica e istituzionale. Dall’Algeria all’Egitto, dal Sudan al Libano, dall’Iraq all’Iran alle grandi mobilitazioni ovunque i regimi hanno risposto con sanguinose repressioni, che hanno causato decine, se non centinaia di morti tra i manifestanti e incarcerazioni di massa.

La politica di aggressione degli Stati Uniti acuisce i fattori di crisi, cerca cinicamente di usare le lotte popolari contro se stesse piegandole ai propri fini, fomenta la guerra e il terrorismo. L’Italia non può essere complice!

Evitare l’allargarsi dei conflitti, far vivere una cultura della pace e del dialogo, conformemente alla nostra Costituzione democratica che ripudia la guerra come strumento di risoluzione dei conflitti internazionali: anche il movimento sindacale e la Cgil possono dare un contributo coerentemente con la propria storia e cultura, quella che ci ha portato in piazza nel 1990 e il 15 febbraio 2003, e alla partecipazione al Forum sociale europeo di Firenze nel 2002.

Ora la nostra voce si leva accanto a quella delle associazioni, delle chiese, dei movimenti. Certi di rappresentare le nostre iscritte e i nostri iscritti, in sintonia con la stragrande maggioranza del popolo italiano. Opponiamoci alla guerra. Vogliamo la pace!


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