questo è il centesimo numero di Reds, contando anche i diversi numeri speciali. Abbiamo cominciato le pubblicazioni nel maggio del 2012, quando il governo di Mario Monti, supportato da Pd e Forza Italia insieme (e sì che Matteo Renzi era ancora solo il sindaco di Firenze...), taglio dopo taglio minacciava di non rifinanziare le Regioni in quel settore fondamentale che è il trasporto pubblico locale.
Sono passati otto anni, sembra un secolo. In quel mese di maggio, la speculazione finanziaria affondava, come un coltello caldo nel burro, nelle contraddizioni di una Unione europea che vent’anni dopo Maastricht restava un’accozzaglia di Stati sovrani, in competizione fra loro. La “crisi dei debiti sovrani”, quella che arricchì ulteriormente i detentori di capitale senza il minimo rischio – bastava comprare i Cct italiani per intascare in un decennio il 50% dei soldi investiti, e i ricchi che lo fecero passarono pure per “patrioti” - ebbe termine solo quando, a luglio, Mario Draghi disse che, “costi quel che costi”, la Banca centrale europea avrebbe difeso l’euro, e con esso l’architettura dell’Ue.
In questi otto anni Reds è stato uno strumento collettivo di una grande categoria della Cgil, la Filcams, dando voce a una sinistra sindacale ancora diffusa nella Confederazione. Al tempo stesso ha allargato lo sguardo alla sinistra sociale dei movimenti, delle associazioni e delle ong, raccontando anche in modo disincantato ma splendidamente lieve, grazie a Frida Nacinovich, il teatro della politica nazionale. Per chi ne è il direttore da qualche stagione, contribuire alla redazione e alla diffusione di Reds è sempre stato e continua ad essere un piacere, perché nel mondo della comunicazione periodici del genere stanno diventando merce rara. Per capirsi, l’anno scorso è stato creato un software capace di riprodurre testi e audio credibili nel 90% dei casi, ma che in realtà sono falsi. Così va a finire che, secondo la Reuters, una delle più grandi e affidabili agenzie di stampa del mondo, continua a crescere il numero di persone che spesso, o almeno qualche volta, sceglie di evitare le notizie. Di non leggerle. Perché non si fidano, o non credono che informarsi costituisca un valore per la loro vita.
Leggendo Reds non si corre questo rischio, grazie all’impeccabile coordinamento redazionale di Andrea Montagni, e ai tanti collaboratori e collaboratrici, tutti competenti nei loro settori di intervento, che hanno contribuito a far crescere il periodico numero dopo numero, fino ad arrivare alla fatidica Quota 100. Un ringraziamento particolare va poi a Mirko Bozzato, che con passione ha curato la grafica di tutti i numeri, sia quelli ordinari che quelli speciali, rintracciabili sul sito www.sinistrasindacale.it
E allora “Good night and good luck”, buonanotte e buona fortuna, ricordando il bel film di George Clooney contro il maccartismo, dando fin d’ora appuntamento a tutti i lettori e tutte le lettrici al prossimo numero di Reds.