12 febbraio 2021, riunione del Coordinamento nazionale della sinistra sindacale in FILCAMS-CGIL
Il 12 febbraio si è tenuta la riunione di coordinamento di “Lavoro e società” in FILCAMS. E’ stata una riunione molto partecipata con circa 40 delegati che hanno ascoltato e contribuito ad arricchire, con i loro interventi, il dibattito. Questa è già la seconda volta i cui l’area si riunisce nel 2021: con questi appuntamenti periodici si rinsalda il rapporto già molto solido tra le compagne e i compagni alla nostra area. Alla riunione hanno partecipato il Referente nazionale Giacinto Botti e il compagno Maurizio Brotini, Segretario della CGIL Toscana.
L’incontro si è aperto con la relazione del coordinatore dell’area in FILCAMS, Andrea Montagni.
Nel corso del suo intervento introduttivo, Andrea ha offerto un’attenta disamina della situazione politica, internazionale e nazionale, e le conseguenze, che l’affidamento della responsabilità di governo a Mario Draghi, potranno avere per la classe lavoratrice e il sindacato.
“La Cgil si troverà dinanzi a un governo con il quale sarà più difficile ottenere quanto indicato nelle nostre piattaforme: la necessità assoluta di discontinuità e cambiamento”. Queste parole hanno introdotto la valutazione su ciò che la nostra organizzazione dovrà fare nei prossimi mesi: mantenere la propria autonomia di giudizio e proposta a partire dalla gestione delle risorse del piano di resilienza e resistenza e dalle necessità del momento: blocco dei licenziamenti e finanziamento degli ammortizzatori sociali accompagnati da una riforma, in termini universalistici, di questi ultimi.
Nel corso della relazione è stato anche raccontato di come la nostra area avrebbe voluto organizzare una iniziativa sugli appalti, e di come questa idea non possa, al momento, avere seguito a causa di una analoga iniziativa organizzata dalla Segreteria di categoria; evento deciso dopo aver ricevuto l’invito a partecipare al seminario dell’area. Questo fatto è per noi grave e, pur in un quadro di rapporti positivi all’interno della categoria, deve essere chiarito.
La parte conclusiva dell’intervento del compagno Montagni è stata dedicata al suo saluto: Andrea con la fine del mese di febbraio andrà in pensione e questo fatto rappresenta un elemento di novità per il collettivo della FILCAMS.
Il dibattito che è seguito alla relazione introduttiva, salutata con un grande applauso, purtroppo solo virtuale, ha affrontato quasi tutti i temi proposti. I territori che hanno fatto sentire la propria voce sono stati diversi: Lombardia, Veneto, Lazio, Umbria, Puglia, Toscana e Sardegna. Oltre a questi erano presenti compagni dal Piemonte che hanno inviato un caloroso abbraccio ad Andrea. I temi più sensibili che quasi tutti gli interventi hanno voluto affrontare sono stati: il rapporto tra il governo e le parti sociali, le politiche degli appalti e come la nostra organizzazione potrebbe affrontare il tema delle internalizzazioni, obiettivo mai perso ma dimenticato nel panorama della nostra politica di categoria e confederale. Una parte della discussione ha riguardato la salute e la sicurezza e, molto importante e interessante, il tema della società della cura e di come oggi lo sfruttamento del lavoro non pagato di cura sia una delle chiavi meno dibattute della critica al capitalismo.
Al dibattito ha partecipato anche Giacinto Botti, che ha voluto offrire uno spaccato delle conseguenze economiche e sociali della pandemia in corso, della difficoltà del sindacato, nel suo complesso, a rappresentare il grande lavoro che gli operatori della sanità (nella sua accezione più ampia, quindi comprensiva anche di tutti gli impiegati dei servizi che a noi fanno riferimento) hanno fatto con eroismo in questo anno di crisi. Giacinto ha voluto offrire anche la sua chiave di lettura del rapporto tra la Confederazione e il nuovo governo: un rapporto che non può prescindere dagli obiettivi che ci siamo posti e che dobbiamo rivendicare per la classe lavoratrice e sociale a cui guardiamo.
Le conclusioni della riunione sono state affidate al compagno Antonelli, che nei prossimi mesi dovrà assumere il ruolo di coordinatore dell’area in categoria raccogliendo il testimone da Montagni.
Gli aspetti organizzativi connessi al cambio di coordinamento dell’area e la volontà di chiarire l’episodio del seminario sugli appalti sono stati al centro del suo intervento conclusivo. Una piccola ma forte nota emozionale ha segnato le parole che Federico ha voluto dedicare ad Andrea e al passaggio di consegne: in due anni si è creato un sodalizio sul piano politico e umano molto forte, che proseguirà grazie anche al giornale “reds”, la cui direzione continuerà ad essere affidata allo stesso Andrea. Sarà anche così che la sua voce continuerà ad offrire un contributo prezioso al nostro dibattito: contributo a cui nessuno di noi vuole rinunciare.