Essere sindacato - di Andrea Montagni

Per qualcuno sembra ieri, per altri, come per quasi tutti i nostri lettori, son fatti remoti di cui si può persino ignorare l’esistenza. Trent’anni fa, nel 1991 al XII Congresso della CGIL, che corrisponde al IX Congresso della FILCAMS, veniva per la prima volta presentato un documento globalmente alternativo. “Essere sindacato”. Il documento venne presentato il 19 aprile in una assemblea di quadri e delegati in CGIL nazionale.

“In questo decennio sono tornate a crescere giustizie e inuguaglianze”. Così iniziava il documento che, dopo aver descritto le condizioni economiche e sociali del paese, dichiarava il proprio obiettivo: “Oggi il sindacato è a un bivio; o si accetta di rendere permanente questa tendenza o si sceglie di ricostruire i vincoli della rappresentanza del mondo del lavoro. Riaffermare oggi l’autonomia del lavoro significa riconoscerne il carattere sessuato e combatterne l’alienazione. Significa scegliere di costruire un sindacato delle lavoratrici e dei lavoratori invece che per i lavoratori”.

“Reds” vuole concorrere a ricostruire le vicende di quel congresso in FILCAMS. Lo farà da qui ad ottobre coinvolgendo anche protagonisti di quel congresso. Nessuno di loro è più in categoria. Qualcuno che avremmo voluto scrivesse non può più farlo.

Ricordi tutti di uomini, non perché le donne non ci fossero, ma perché il sindacato – anche la sua sinistra, nonostante la consapevolezza – si declinava al maschile. Noi della FILCAMS-CGIL, uomini e donne, possiamo essere orgogliosi di aver contribuito a cambiare questa realtà nella CGIL di oggi.

Un’annotazione. La memoria non è storia. Tuttavia è una fonte preziosa e per i militanti uno strumento per motivare o rinnovare l’impegno o anche soltanto legittimare le nostre scelte del presente. E’ il testimone che passa da una generazione all’altra.


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