La nostra organizzazione si appresta a celebrare l’Assemblea di Organizzazione. Nel mese di settembre si avvia il percorso assembleare che si concluderà alla metà di dicembre. L’ultima conferenza di organizzazione risale al 2015: cinque anni che al ritmo della modernità e dello sconvolgimento della pandemia sembrano molti di più. La società è attraversata da tensioni nuove, il lavoro sta cambiando, la pandemia sta sconvolgendo alcuni assetti sociali che molti credevamo stabili. Alle manifestazioni di protesta contro i vaccini promossi dal movimento “no vax” partecipano, in inedita e sorprendente vicinanza, esponenti della destra, dichiaratamente fascista, con persone da sempre di sinistra.
In questo cortocircuito ideale, si rischia di perdere la bussola e gli interessi di classe perdersi in un mare confuso senza riferimenti precisi. E’ anche per questo che questa conferenza appare importante: come organizzare la CGIL, l’attività politica e sindacale, per renderla più efficace nell’affrontare le sfide di questa modernità. Per questo noi, come aggregazione programmatica organizzata abbiamo deciso di offrire un contributo di merito e unitario. Perché la sfida che dobbiamo far vivere è quella della partecipazione attiva, della capacità di discussione, della profondità di analisi. Sfida che solo il contributo collettivo di tutti può sostenere.
Sarà importante partecipare al dibattito, sostenere l’idea della CGIL come luogo aperto, vivo e pronto a contaminarsi: sempre. Il rischio di questa assemblea organizzativa è che rimanga invischiata nelle secche di un dibattito burocratico, che volge lo sguardo esclusivamente alle strutture di categoria o confederali senza ascoltare le necessità del mondo del lavoro e della società. La nostra organizzazione in oltre cento anni di vita non ha mai commesso questo errore. Sta però a noi tutti, corpo attivo, strutture, delegati o iscritti dare vita a un’opera di pungolo reciproco affinché a questi cento anni ne succedano altrettanti.