Come se da piccoli fossero stati derubati dei loro soldatini, dovessero guarire da un trauma e riempire un vuoto esistenziale. La guerra in Ucraina, quelle altre evidentemente non contano, fa riscoprire ai governi europei il fascino della divisa e soprattutto l’amore per le armi, sempre più evolute, sempre più terribili, sempre più letali. Così, solo in Italia, si passerà da 25 a 38miliardi annui di spesa, accontentando la Nato e cioè gli Stati Uniti e fregandosene apertamente dello scetticismo o dell’aperta contrarietà dei governati. All’armi, all’armi… Chissà perché l’austerità esiste solo per le spese del welfare, per la scuola e la sanità, per le pensioni e per il reddito di cittadinanza. I soldi per gli armamenti, questa è la morale, si trovano sempre.
E Papa Francesco viene censurato da quasi tutti i media solo perché ha il buon senso di dire che la guerra e tutto quel che ne consegue - il 2% del Pil per gli armamenti in testa - è una follia. Il popolo della pace, che è maggioranza nel paese, sta facendo la stessa fine del Pontefice. Andando di questo passo non ci saranno fiori a sufficienza da mettere sulla bocca dei cannoni. Ma tant’è. Come nella Fattoria degli animali di George Orwell, nel governo dei migliori c’è qualcuno migliore degli altri. Si vede dal numero dei soldatini che hanno sulle mensole del salotto.
Le destre per antica consuetudine, le responsabili forze di governo come Pd e Forza Italia perché lo vogliono gli Usa (c’è quasi da rimpiangere di quando ce lo chiedeva l’Europa), Cinque stelle e Leu vorrebbero votare no a un riarmo così massiccio ma sono costretti a obbedire. Non è il momento di una crisi di governo. E questo lo chiede il capo dello Stato Sergio Mattarella. Così l’esecutivo di Mario Draghi pone la fiducia e i partiti che lo sostengono, sulla spinta di un ordine del giorno della presunta opposizione di destra dei Fratelli d’Italia, mettono l’elmetto e votano compatti. Armiamoci e partite. Smettiamola con queste presunte necessità della transizione ecologica, del pianeta avvelenato da curare, del lavoro sempre più precario e dei salari sempre più bassi. Il popolo è sovrano solo quando crede, obbedisce, combatte.
Tredici miliardi in più agli armamenti sono l’equivalente di una legge di bilancio di medio calibro, quella che un tempo si chiamava legge finanziaria, il più caratterizzante dei provvedimenti che un governo possa prendere indirizzando la legislatura. I migliori sono migliori anche nell’ipocrisia, visto che l’adeguamento delle spese militari da 25 a 38 miliardi avverrà nel 2028. Insomma ricadrà sui prossimi eletti dal popolo. E tanti auguri. Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. Armati fino ai denti, s’intende.