Non siamo sotto botta. Era previsto. Il risultato delle elezioni deve essere per noi della CGIL un motivo in più per prendere decisioni importanti.
Siamo stati governati da sedicenti sinistre che portavano avanti l’agenda politica del FMI e della BCE, che ci hanno dato Job’s act e Finanziarie di lacrime e sangue per i lavoratori. Ci avevano promesso che con la pandemia sarebbe cambiato tutto e appena passato (passato?) il grosso, hanno fatto cadere il governo che aveva garantito cassa integrazione, ristori, blocco dei licenziamenti, per tornare alla politica di prima. E ci hanno trascinato in guerra.
Ora avremo la destra liberista razzista, autoritaria, fascista direttamente al Governo.
In questi anni, lo stesso sindacato – privo di qualsiasi sponda in Parlamento, basta vedere come sono state infilate in un cassetto i 3 milioni di firme per la Carta dei diritti! – è stato indebolito da politiche economiche che hanno ridotto l’occupazione, allargato la precarietà e tolto i diritti individuali e collettivi sul lavoro: tutto spacciato per “modernità”.
Ma dobbiamo essere ottimisti e determinati.
Alla fine, il voto – nonostante che milioni di persone si siano rifiutate di andare alle urne manifestando sfiducia nella nostra democrazia parlamentare – ha punito le forze che hanno sostenuto l’agenda Draghi e i partiti che gli elettori hanno percepito come partecipi di quelle politiche. Anche se hanno premiato chi ha finto di essersi opposto! Il liberismo era e resta impopolare!
La coalizione di destra ha vinto le elezioni con il 27% circa dei voti del corpo elettorale. La sovra-rappresentazione parlamentare di questa minoranza dà loro una forza, che la mobilitazione della gente può contrastare.
Su questa contraddizione occorre operare.