In Italia, negli anni del dopoguerra, quando il riorganizzato partito fascista, il MSI (l’antenato diretto di fratelli d’Italia), era relegato all’opposizione e l’attività principale dei fascisti erano i raduni nostalgici en travesti, le aggressioni squadriste di elementi prezzolati contro operai in sciopero, sporadici attentati alle sedi di sindacati e partiti della sinistra, i fascisti raccontavano se stessi come eredi del fascismo repubblichino della socializzazione e del fascismo delle origini, quando era ancora un confuso movimento populista e nazionalista, prima di passare armi e bagagli al servizio degli agrari, e si fingevano a fianco del popolo lavoratore.
Poi, negli anni 70, è prevalso lo squadrismo affiancato allo stragismo. I massimi leader del MSI, compreso Almirante, sono finiti nei fascicoli d’indagine sulla criminalità stragista. Successivamente, con Berlusconi, sono stati sdoganati e inseriti nel gioco parlamentare. Ma fino a che sono stati all’opposizione hanno sempre presentato una maschera sociale. Come ha scritto il nostro direttore Montagni, in un breve saggio del 2014, “ci sono fascisti di tutte le idee, di destra, di sinistra, di centro, pagani, atei, clericali, monarchici, repubblicani intransigenti, socialisti, per il capitalismo ad oltranza…”.
Da quando sono stati coinvolti nei governi (tutti i governi di centrodestra per più di 20 anni e qualche governo tecnico di unità nazionale) non hanno mai varato un provvedimento in difesa dei lavoratori e del popolo.
Con la con la loro prima Legge di Bilancio, ora che esprimono il presidente del Consiglio, gettano la maschera e si presentano per quel che sono: servi del capitalismo.
La destra sociale è una bufala inventata dalla propaganda fascista per presentare una faccia presentabile all’elettorato o per giustificare con politiche sociali discriminatorie il razzismo e il ricorso alla violenza repressiva.
A maggio ragione, dunque, la lotta contro il governo Meloni si porta avanti guardando non alle parole, ma ai fatti. La destra sarà battuta se sapremo spiegare la natura antipopolare dei provvedimenti che prende su pensioni, reddito di cittadinanza, tasse; se sapremo far vedere come l’impoverimento dei lavoratori e della gente del popolo sia conseguenza di questa politica. I nostri valori sono importanti, ma il terreno dello scontro ora è questo.