Il racconto di un Paese “sequestrato” dall’impero statunitense in due libri freschi di stampa
Due libri freschi di stampa su un paese lontano: “Assedio al Venezuela” e “Alex Saab, lettere di un sequestrato”[1].
Se lo stesso è il luogo di riferimento, lo stesso è anche il soggetto che “assedia” e “sequestra”: L’impero statunitense, rispetto al quale il Venezuela ha il torto di essere collocato nel “giardino di casa” del prepotente vicino (vedi “dottrina Monroe”).
La vicenda di Alex Saab ha dell’inverosimile. Un diplomatico venezuelano che nel pieno delle sue funzioni, e totalmente in spregio del diritto internazionale che ne garantisce l’immunità, viene fermato nell’isola di Capo Verde con scuse risibili. Sequestrato di fatto per circa quindici mesi, durante i quali viene tenuto in isolamento e torturato. Gli viene inoltre negata la possibilità di vedere moglie e figli bambini, e gli vengono addirittura rese impossibili cure mediche che per lui, già malato di cancro, sarebbero essenziali. Infine viene estradato negli USA (mandanti del suo sequestro) dove da più di un anno attende il processo.
Di quale grave colpa si sarebbe macchiato Saab per subire un simile trattamento? Nient’altro che avere cercato di concludere affari commerciali con vari paesi, nel tentativo di aggirare le sanzioni illegali, che gli USA hanno imposto al paese sudamericano.
Le lettere di A. Saab pubblicate nell’agile libro si riferiscono al periodo della carcerazione a Capo Verde. Sono innanzitutto una denuncia dei soprusi e delle ingiustizie subite, ma sono anche la testimonianza della grande umanità che si mostra nell’amore per la moglie e i figli, così come nella dignità e nella fermezza con cui ribadisce la sua dedizione alla causa rivoluzionaria, e il profondo legame affettivo che lo lega ai suoi compagni di lotta e alla sua patria lontana.
Dignità e fermezza nella difesa delle proprie ragioni rivoluzionarie, insieme ad un profondo senso di appartenenza e d’amore per il proprio popolo e la propria terra, sono anche il tratto comune e il segno distintivo delle dodici interviste realizzate con importanti figure pubbliche impegnate nella “rivoluzione bolivariana”, e che sono raccolte nel volume “Assedio al Venezuela”.
Una risolutezza della volontà talmente pregnante, nel suo essere fondata su profonde motivazioni etiche e politiche, da fare quasi dimenticare al lettore la drammaticità della situazione in cui versa il paese. Le conseguenze del bloqueo imposto dall’imperialismo nordamericano determinano una condizione di isolamento internazionale che rende quasi impossibile un corretto approvvigionamento di beni essenziali come alimenti e farmaci, provocando volutamente enormi sofferenze nella popolazione, nella speranza criminale di un crollo delle resistenze.
Come fare fronte alla situazione non è facile e le risposte da dare non sono scontate, specialmente in un momento storico in cui le vie della liberazione e il modo con cui edificare una società libera fondata sull’uguaglianza sociale, hanno perso quelle certezze di un tempo legate al socialismo sovietico, sgretolatosi insieme al muro di Berlino.
Scopriamo allora che la rivoluzione bolivariana è alla ricerca delle giuste vie da percorrere, in un paese destinato a vivere una fase di transizione che sarà lunga e difficile e i cui approdi non sono al momento scontati. Ne fanno fede e ne sono testimonianza l’attuale problematica convivenza di proprietà di interesse pubblico con la proprietà privata, comprese politiche che tendono ad attirare nel paese capitali stranieri. Oppure sul piano istituzionale il sovrapporsi della democrazia diretta e partecipata con la tradizionale democrazia delegata e parlamentare, alla quale partecipano partiti di ogni colore. Una situazione complessa, che tuttavia, proprio nel dovere misurarsi con difficoltà nuove e crescenti potrebbe diventare una grande fucina rivoluzionaria. Una scoperta di nuovi percorsi ed un esempio per tutti.
[1] “Geraldina Colotti, Veronica Diaz, Gustavo Villapol: Assedio al Venezuela, Mimesis Edizioni, Milano – Udine 2022” e “Alex Saab, lettere di un sequestrato, a cura di Geraldina Colotti, Multimage, Firenze, 2022”.