Un compagno della FILCAMS ha, con poche parole, spiegato il nostro “No” alle guerre.
La guerra è stata usata in un primo momento per giustificare i rincari delle materie prime, dei costi energetici e dei beni di prima necessità, salvo poi sparire dalla discussione diventando un argomento che ha creato assuefazione, che non fa più notizia. Ormai nessuno si scandalizza più dell’escalation della guerra stessa, con la conseguenza di migliaia di morti e profughi, oltre al pericolo di un conflitto atomico e mondiale del cui rischio parlano tranquillamente generali e uomini politici dei paesi coinvolti, dalla Russia ai paesi NATO e Ue.
Una vittima della guerra è una vittima indipendentemente dal fatto che muoia sotto le bombe in Ucraina, in Palestina o in qualsiasi altro conflitto.
Purtroppo, mi duole dire che questo tema è quasi del tutto scomparso anche dal dibattito generale: proviamo noi a riportarlo al centro della discussione con tutti i mezzi che abbiamo a disposizione, per urlare al mondo che non è sbagliato volere un mondo senza guerre.