La Camera del Lavoro di Baiano dedicata a Raffaele Lieto
Sabato 17 giugno, su invito del Segretario generale della CGIL di Avellino, Franco Fiordellisi, ho partecipato alla cerimonia con la quale è stata intitolata al compagno Raffaele Lieto la Camera del Lavoro di Baiano. E’ stato per me un grande onore.
La biografia di Lieto è quella di un proletario meridionale, di emigrante - come tanti della sua generazione - protagonista prima della ripresa, con le rimesse di valuta pregiata da lavoratore all’estero, e poi, come migrante interno, del boom economico del secondo dopoguerra. Ho conosciuto Raffaele nel 2012, quando sono passato dalla CGIL nazionale in FILCAMS-CGIL. Riconosciuto per il suo rigore e per la sua capacità di lavoro veramente notevole, nel novembre 2008 gli venne chiesto di occuparsi della categoria dei servizi e del commercio. La malattia che dal 2016 l’aveva colpito gli aveva impedito di completare il percorso iniziato e portato avanti con tanti sacrifici personali e familiari.
Raffaele era stato chiamato ad un compito difficile: quello di rimettere in carreggiata la FILCAMS-CGIL di Napoli, che aveva ed ha problemi comuni a quei pezzi di sindacato che, profondamente radicati nella società e nel territorio, devono fare i conti anche con una realtà complessa caratterizzata da povertà diffusa, contiguità tra settori popolari e proletari e criminalità. Non solo quella piccola, ma anche quella che controlla il territorio e fornisce occasioni di “lavoro” e di reddito nei settori della marginalità e delle attività illegali, finendo spesso per lambire anche il movimento operaio strutturato e organizzato, in una sfida continua per l’egemonia e nella quale il sindacato e la militanza, oltre che strumento di riscatto collettivo, possono divenire non ‘anche’ ma ‘soprattutto’ un’occasione di lavoro e prestigio individuale. La FILCAMS si era incamminata sulla strada di un rinnovamento, ma la CGIL Campania e di Napoli e la FILCAMS-CGIL nazionali avevano bisogno di un salto di qualità che un quadro dell’esperienza e della dirittura morale di Lieto poteva e doveva dare.
Purtroppo, la malattia gli ha impedito di svolgere appieno questo compito.
Raffaele apparteneva ad una scuola e ad una tradizione per la quale i dirigenti hanno il diritto/dovere di portare il loro contributo non solo nel momento della formalizzazione con il voto di una decisione, ma anche portando il proprio punto di vista. Sempre soppesava le parole e cercava di esporre il proprio punto di vista tenendo conto dell’esperienza della sua federazione e di quanto altri avevano esposto, a partire dalla relazione introduttiva alla sessione, sempre cercando essere propositivo, sempre riflessivo.
Con me, altri erano presenti a maggior titolo e ragione alla cerimonia. Il Sindaco di Baiano, Enrico Montano, che ha portato il saluto dell’amministrazione comunale, ma anche Nicola Ricci, Segretario generale della CGIL Campania, che nel suo intervento ha reso onore e ricordato il valore del contributo di Raffaele, sottolineando la necessità di un salto di qualità nell’iniziativa della CGIL campana. E poi Franco Martini, che della FILCAMS-CGIL è stato segretario generale nazionale e che ebbe in Raffaele uno dei quadri di riferimento e che – con i compagni del PCI di Baiano – aveva un rapporto che viene dalla comune militanza politica dei primi anni ’70, costruito tra emigrazione campana nella provincia pratese e quadri comunisti inviati al Sud per rafforzare il partito.
La compagna Rosita Galdiero, segretaria nazionale della FIOM-CGIL, ha fatto un bellissimo intervento: “In un giorno particolare, non potevo non esserci... Una giornata intensa, per varie ragioni, i tuoi insegnamenti non mi hanno mai lasciata… la testardaggine, la lealtà, l’onestà, l’amore e la passione per l’organizzazione me li hai insegnati tu, insieme ad un altro compagno. Aver creduto in me, in tanti giovani, averci dato la possibilità di essere ‘disobbedienti’, pur stando dentro le regole e rispettando l’organizzazione, oggi ci fa avere la consapevolezza della straordinaria fortuna che abbiamo avuto a far parte di questa grande organizzazione! Quello che debbo a te è l’amore per la verità e la capacità di non restare indifferente dinnanzi alle ingiustizie ed ai soprusi! Il Sud ha bisogno dei suoi giovani, così mi dicesti! Oggi e ogni giorno, cerco di dare risposte, attraverso il mio operato, a quel Sud straordinario che ha voglia di riscatto e di dignità!!! A quella terra che è espressione di ‘giganti sindacali’ come te! Le strade non si dividono, e quella voglia di riscatto per il Mezzogiorno cammina sulle gambe di ciascuno di noi”.
Il compagno Fiordellisi aveva aperto la cerimonia, facendosi mancare la voce per un groppo in gola dopo poche parole, ma per poi riprendere il filo e condurci fino alla fine. Le sue parole hanno tratteggiato la figura di Lieto e raccontato l’impegno della nostra CGIL a Baiano, il ruolo e la funzione di una sede del sindacato di strada. “Con l’intitolazione della sede di Baiano – ha detto Fiordellisi – si è inteso fare un doveroso tributo alla storia di un dirigente sindacale di alto profilo, che ha ricoperto ruoli apicali in momenti cruciali con passione, dedizione, abnegazione, onorando con le sue scelte questa nostra comune casa rossa, la Cgil”.
Non posso scrivere delle sue qualità umane nella vita di tutti i giorni con i familiari, con gli amici. Papà Raffaele è stato al centro dell’intervento di suo figlio Domenico che ha preso la parola per ultimo a nome della moglie, del fratello e di tutti i familiari. Ed ha raccontato di come l’intera famiglia abbia accompagnato e sostenuto, anche con il peso che ne derivava, l’impegno totale di Raffaele per seguire il sol dell’avvenire e il riscatto del lavoro, di un uomo “innamorato della CGIL”. Nella certezza che, quando si persegue un obiettivo, il riscatto del lavoro, il cammino percorso vale quanto la meta.