Una sinistra sindacale viva in una categoria viva, in un territorio centrale per il Paese e per il sindacato
Nella giornata del 29 ottobre presso la sala Buozzi della CDLM di Milano si è tenuto un partecipatissimo attivo dei delegati di Lavoro e Società in FILCAMS-CGIL di Milano. La giornata è stata contraddista subito per la volontà, quasi necessità, dei lavoratori di condividere la propria situazione lavorativa ed esprimere i propri bisogni e le proprie proposte.
Ad aprire l’attivo è stato Massimo Cuomo, della Segreteria FILCAMS-CGIL di Milano, che ha dato una visione generale di quello che la categoria, a livello nazionale e locale, ha ottenuto in quest’ultimo anno: dal faticosissimo rinnovo di 12 Contratti Nazionali all’internalizzazione avvenuta in Esselunga con l’assunzione dei 2000 lavoratori. Cuomo ha posto la questione sul tema della “polivalenza” proposta da alcune aziende, Esselunga compresa, su cui porre la massima attenzione affinché non diventi un escamotage aziendale per ridurre il personale e aumentare i carichi di lavoro. Infine, ha fatto poi il punto della situazione sul tema della salute e sicurezza sul lavoro.
Gli interventi dei delegati e delle delegate hanno giustamente occupato la maggior parte del tempo e hanno rappresentato il punto centrale della giornata: per l’alto livello, per gli argomenti trattati e per le proposte che sono emerse.
A gran voce è stata chiesta la ‘riapertura’ delle Camere del lavoro, affinché ritorni ad essere un centro di scambi e diffusione della cultura sindacale e politica. I delegati sentono la necessità di momenti di aggregazione in presenza, soprattutto dopo la pandemia che ci ha tenuti lontani dai centri di aggregazione nei quali il confronto e la crescita culturale erano favoriti.
Molti non riconoscono più i propri luoghi di lavoro, dove ai neoassunti vengono proposte condizioni lavorative imbarazzanti (part-time involontari e livelli inadeguati per le mansioni, spesso con contratti pirata o inadatti al tipo di lavoro): giovani inseriti nel mondo del lavoro senza che le aziende diano loro alcuna formazione, lavoratori a volte difficili da avvicinare perché disinteressati alle dinamiche aziendali e politiche.
Si è parlato anche di responsabilizzazione dei delegati, attraverso la formazione per favorire la rappresentanza dei lavoratori, i quali soffrono la mancanza di cultura politica, che può precludere la militanza ed la scelta consapevole di aderire al sindacato.
Durante la mattinata sono intervenuti Federico Antonelli, coordinatore nazionale di Lavoro Società in FILCAMS-CGIL, e Samuele Gatto, Segretario Generale FILCAMS Milano.
A chiudere i lavori è stato Enzo Greco, segretario della CGIL Milano e Coordinatore provinciale di Lavoro Società.
Il “senso” della giornata è stato racchiuso non soltanto nelle questioni sollevate, discusse e “offerte” al confronto e alla riflessione tra i delegati, nella categoria e nella confederazione tutta; ma anche sul dibattito sul piano più politico, come quando ci si è confrontati sulla necessità umana, etica, politica e sociale di favorire la mobilitazione per far cessare tutte le guerre in atto.
Sul piano sindacale, è stata colta la necessità di una discussione all’interno dell’intera organizzazione sul modello contrattuale, poiché in questi anni le regole di contrattazione, anche quando applicate, hanno penalizzato il mondo del lavoro. Il sindacato deve tornare ad essere il riferimento forte per i lavoratori, essere ‘argine’, per riportare il centro della discussione sul lavoro, sulla conciliazione tra tempi di vita e di lavoro, sul salario, sulla sua quantità e ripartizione.
Per farlo, la CGIL deve “far capire” a lavoratrici e lavoratori l’importanza di far ripartire il conflitto.
Con questa giornata abbiamo confermato l’importanza e la necessità di questi momenti di confronto in piena libertà, dove delegate e delegati arricchiscono la nostra organizzazione con i propri punti di vista, mettendo a disposizione la propria esperienza in prima linea.
Tutta la CGIL, e non solo la nostra categoria, hanno bisogno come il pane delle idee di ognuno. Tutte le opinioni contano e concorrono con il confronto collettivo a compiere le scelte migliori.
[Il sindacato confederale dovrebbe essere per sua natura non solo democratico sul piano formale e deliberativo, ma anche partecipativo perché rifugge dall’idea di un uomo solo al comando e sa che la linea sindacale non “si impone”, ma deve conquistare il cuore e la mente di ogni lavoratore, ndr]
Ritengo infine che certe giornate siano fondamentali per la categoria e la nostra area politica, per trarre spunti di riflessione e creare strategie mirate alle reali necessità dei tanti lavoratori che, come FILCAMS-CGIL, rappresentiamo. Uscendo, come stiamo cercando di fare, da comportamenti troppo spesso da “pronto intervento” dovuto alle urgenze quotidiane, o da logiche non sempre rispondenti ai bisogni.
Al confronto e alla lotta!!!