L’unica soluzione - di Andrea Montagni

I destini dell’umanità sono in mano a ristretti circoli oligarchici e finanziari, a gruppi monopolistici la cui espressione ad Ovest e ad Est è una vorace oligarchia.

Tra il 1989 e il 1991, in tanti hanno brindato alla “fine del socialismo”, l’ideale che ha mosso - e muove ancora - centinaia di milioni di uomini e donne che, generazione dopo generazione, si sono battuti per una vita dignitosa e per un sistema di tutele, che nel diritto al lavoro libero e liberato trovavano la fonte di qualsiasi altro diritto.

Il socialismo ci ha dato la giornata lavorativa di 8 ore, il suffragio universale, la previdenza obbligatoria, l’uguaglianza giuridica tra uomini e donne. Il socialismo spinse i popoli di tutto il mondo, anche quelli dei paesi coloniali dominati da Gran Bretagna e Francia e quelli dei paesi oppressi dagli USA, a unirsi anche ai loro oppressori nella lotta contro il fascismo.

La democrazia borghese si è arrogata il “diritto” di sentenziare la sua superiorità e ha riscritto la storia, trasformando quella del mondo intero da lotta di classe in lotta tra democrazia e autoritarismo.

Oggi siamo al tramonto di questa “democrazia liberale” che allontana milioni di uomini e donne dalla vita politica, rafforza e introduce nuove povertà e diviene un sistema oligarchico in cui una minoranza elegge capi politici che hanno come unica dote quella di far parte dell’élite dominante. Sciovinismo, nazionalismo, sessismo dominano a Washington come a Mosca, come a Tel Aviv. Guerra, povertà e miseria morale sono i prodotti della società capitalistica decadente.

Noi italiani che abbiamo la fortuna - chissà per quanto ancora! - di avere una Costituzione bella, progressista - dobbiamo tenercela cara. Noi del sindacato e della sinistra sociale ricordiamoci che non abbiamo altra strada che continuare a lottare. “L’unica soluzione è la rivoluzione!”. La vecchia talpa deve riprendere a scavare.