Promemoria sulla “guerra” di Gaza 2001-2023 - di Jubnat Abn Aljabal

Gaza si trova in stato di guerra ed è occupata (con o senza presenza militare diretta israeliana sul terreno) dal 2001 durante la Seconda Intifada.

Da allora gli israeliani sono intervenuti più volte con operazioni “chirurgiche” e “decisive” che mai sono riuscite a piegare la Resistenza palestinese, ma sono servite soltanto a consentire ad Hamas di liquidare le componenti laiche della Resistenza palestinese.

Le campagne militari di Israele, che hanno causato sempre la morte di un numero smisurato di civili, hanno avuto sempre nomi altisonanti che disvelano il prezzo di sangue (palestinese) che richiedono:

  • 2001 “operazione arcobaleno”,
  • 2004 “operazione giorni di penitenza”;
  • 2006 “operazione piogge estive e operazione piogge di autunno”;
  • 2008/2009 “operazione inverno caldo” e “operazione piombo fuso”;
  • 2012 “operazione colonna di nuvole” e “operazione sassolini induriti”;
  • 2014 “operazione margine di protezione”;
  • 2021 “operazione Guardiani delle Mura”;
  • 2023 “operazione spada di ferro”.

Il 2021 è stato l’anno più mortale dal 2014: Israele ha ucciso 319 palestinesi nel record quinquennale di demolizioni di case, mentre 895 palestinesi hanno perso la casa.
Questa pagina “Reds” è stata chiusa redazionalmente il 25 novembre 2023 e, secondo le fonti palestinesi, a questa data erano 14.850 i palestinesi uccisi da Israele nella striscia di Gaza, tra cui 6.150 bambini e più di 4.000 donne.


Coltivare la memoria è un dovere

Una volta, soltanto dieci anni fa, in CGIL si avevano le idee chiarissime sulle ragioni e sui torti. E a nessuno sarebbe passata per l’anticamera del cervello l’idea che stare con il popolo palestinese e sventolare la bandiera palestinese, avrebbe significato essere tacciati di antisemitismo.

Questo è un testo di un ordine del giorno che il 24 novembre 2012 fu approvato all’unanimità dal CD della FILCAMS-CGIL di Firenze.

Un ordine del giorno proposto dai compagni di Lavoro Società e approvato all’unanimità!

“La FILCAMS-CGIL di Firenze condanna il massacro perpetuato dall’esercito israeliano sulla popolazione della striscia di Gaza in una reazione militare che non trova giustificazione alcuna nella legittimità al diritto di difesa tanto sbandierato da più parti.

Ci dichiariamo indignati dall’assordante silenzio dell’Europa e dell’Italia in merito ad un vero e proprio genocidio ed invitiamo la Comunità Internazionale ad evitare gli imbarazzanti balbettii che assume ogni qual volta debba prendere posizione contro la ferocia della stato di Israele verso una popolazione scippata del diritto di essere nazione.

Auspichiamo che la debole tregua recentemente ottenuta dia l’avvio a vere trattative di pace e che portino al ritiro degli insediamenti occupati dai coloni israeliani al fine di gettare le fondamenta di quella che dovrà essere la nuova nazione palestinese.

Chiediamo alla Filcams nazionale di farsi portavoce verso la CGIL confederale della necessità di mettere in campo iniziative a sostegno di un popolo in costante ricerca della propria dignità e di essere tale nella propria terra”.


L’apartheid di Israele contro la popolazione palestinese

Le “migliori” penne del giornalismo italiano e i mezzibusti televisivi passano molto tempo a smentire che Israele pratichi politiche segregazioniste verso la popolazione araba di Palestina, sia essa cittadina israeliana, sia che viva nei territori occupati.

Poiché la segregazione razziale (apartheid) è un crudele sistema di dominazione e un crimine contro l’umanità, lo Stato di Israele cerca in ogni modo di nascondere questa pratica aberrante che offende in primo luogo la memoria dei milioni di ebrei europei che furono vittime dell’Olocausto nazista.

Tutto il castello della retorica sionista che giustifica i crimini dello Stato israeliano, con la persecuzione e i massacri subiti dalle comunità ebraiche in Europa fino all’Olocausto, viene messo in crisi dalla constatazione che la classe dirigente di Israele applica alla popolazione araba di Palestina gli stessi metodi usati dai fascisti tedeschi prima che approdassero, nella crudele e vergognosa conferenza di Wansse nel 1942, alla “soluzione finale”.

Chi volesse approfondire può leggere questo testo


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