Noi, come cubi di Rubik - di Luigi Celentano

Come quel celeberrimo rompicapo, a forma di cubo, per risolvere il quale si devono ordinare le caselle colorate che compongono ciascuna faccia del solido, così si è svolta l’articolata e complessa vertenza che ha riguardato i rinnovi dei Contratti nel Commercio.

Ma per capire le mosse che hanno portato alla ricomposizione corretta del cubo, dobbiamo riavvolgere il nastro sino al 22 marzo 2024, giorno in cui Filcams-CGIL Fisascat-CISL e Uiltucs, forti del buon risultato dello sciopero del 22 dicembre 2023, hanno siglato il rinnovo del Contratto di Confcommercio e Confesercenti, individuando il riferimento economico che potesse togliere dal tavolo il rischio di dumping tra i diversi CCNL del settore e sbloccando, in maniera inedita, il confronto e la successiva firma di ipotesi con la Cooperazione (29 marzo 2024).

Con il cubo completato quasi per due terzi, le Organizzazioni sindacali hanno proclamato uno sciopero, per il 30 marzo, delle aziende aderenti a Federdistribuzione, unica organizzazione padronale che opponeva una resistenza ed hanno quasi inaspettatamente fatto scaturire una “lotta intestina” nel fronte avverso, che ha portato Lidl ad uscire da Federdistribuzione per aderire a Confcommercio.

Il resto è storia nota agli addetti ai lavori, con la conseguente firma in data 23 aprile 2024, ma in presenza della mobilitazione che incombeva per la settimana che va dal 25 aprile al 1 maggio, del Contratto nazionale delle aziende associate a Federdistribuzione.

Da delegato di Unicoop Firenze, impegnato in questi giorni nella campagna di assemblee per far votare l’ipotesi di accordo, raggiunto con la Distribuzione Cooperativa, non posso non sottolineare il valore di un Contratto nazionale importante, sia per i numeri che coinvolge (oltre 60.000 dipendenti, 1,8 miliardi di retribuzioni e oneri sociali versati, oltre il 90% di contratti di lavoro a tempo indeterminato) ma anche per due ragioni fondamentali:

  • nel panorama delle relazioni industriali italiane e per la cultura del sistema cooperativo, è ritenuto uno dei più rispettosi del ruolo della parti sociali;
  • i temi che lo caratterizzano sono, in buona parte, gli stessi che coinvolgono le imprese che aderiscono a Federdistribuzione ed in parte a Confcommercio.

Potevamo ottenere un risultato migliore? Alcuni capitoli si potevano approfondire meglio? Sicuramente!

Ma resto dell’idea che, come spesso accade in questo nostro Paese così tanto complesso e articolato, son tutti Rubik con il cubo degli altri.


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