Ad un anno dall’invasione russa dell’Ucraina, la grande stampa e le TV hanno dato il peggio di loro stesse. Siamo dentro a un tritacarne, alla propaganda bellicista e nazionalista su tutti i fronti. Una narrazione che mistifica e semplifica una guerra cruenta che non nasce di certo con l’invasione del 24 febbraio del 2022. Se nel regime russo è vietato parlare di guerra, da noi, in particolare, se ragioni e parli di Pace divieni un filorusso putiniano.
La CGIL è tornata nelle piazze con il popolo della Pace.
Sappiamo chi è l’aggredito e chi è l’aggressore, ma la guerra è di potere tra imperi: gli USA contro Cina e Russia per la conquista dell’egemonia, il possesso delle materie prime e il controllo delle vie commerciali, in un mondo con otto miliardi di persone in cui noi “occidentali” siamo minoranza.
Come dice la massima attribuita a Eschilo, “in guerra la verità è la prima vittima”. Oggi lo è pure il libero pensiero, la riflessione e l’analisi storica su una guerra che non va alimentata con ulteriori armi.
Lo abbiamo scritto e gridato in ogni occasione; la guerra, la carneficina di uomini, donne, bambini nel cuore dell’Europa poteva essere evitata. E’ stata fomentata e trasformata nella nuova crociata dell’Occidente guidato dalla Nato e dagli Usa. Una guerra spacciata come difesa della democrazia e della civiltà. Stiamo riascoltando le menzogne usate per giustificare le altre guerre in Jugoslavia, Iraq, Afghanistan, Libia.
Nessuna di queste guerre ha portato democrazia, giustizia e benessere per quei popoli.
L’Italia è in guerra contro la sua Costituzione e la maggioranza del popolo italiano.
Siamo al disfacimento di un’Europa succube, piegata agli interessi Usa, con una classe dirigente inetta e corresponsabile della guerra e della pericolosa escalation in corso.
Solo un pazzo o un bugiardo può pensare che si possa arrivare a una vittoria militare sul campo contro la Russia e l’alleata Cina.
Solo una tregua subito e l’avvio di trattative per una Pace possibile attraverso l’azione diplomatica possono fermare gli orrori, le distruzioni, le sofferenze e gli odi che anche questa guerra produce.
Perché è la guerra ad essere un crimine, come ci ricordava Gino Strada.
Il sonno della ragione sta producendo mostri con sotto l’elmetto assai poco cervello.
Noi non ci rassegniamo, non ci arrendiamo, continueremo a dire dovunque e nelle piazze il nostro NO alla guerra.