L’onda delle destre, anche di quelle estreme, rischia di sommergere buona parte dei paesi occidentali. La speranza di non veder conquistare la maggioranza assoluta del Parlamento francese dal Rassemblement National targato Le Pen è affidata alle “desistenze” tra le forze di sinistra e quelle di centro, Mentre negli Stati Uniti l’imbarazzante performance di Joe Biden nel confronto televisivo sulla Cnn con Donald Trump mette quest’ultimo in pole position per tornare ad essere il presidente della superpotenza militare del pianeta.
Il prestigioso quotidiano d’oltralpe Le Monde ha registrato che alle 18 di martedì 2 luglio, ora fissata come termine per la presentazione delle liste in vista del secondo turno di domenica 7 delle elezioni politiche francesi, sono state 218 le desistenze in funzione anti-Rassemblement National, un terzo in meno rispetto alle 306 previste dopo il primo turno. Dei 218 candidati che hanno rinunciato, 130 appartengono alla sinistra del Nuovo Fronte Popolare e 82 dei macronisti e del centro uniti nell’etichetta Ensemble, Ma restano ugualmente in piedi, nel complicato sistema elettorale francese, 81 ballottaggi “triangolari” e due addirittura “quadrangolari”. E seppure per Le Pen &c. ottenere la maggioranza assoluta di 289 seggi è ora molto più difficile, il 33% raccolto in prima battuta dalla destra più “nera” resta un chiaro avviso ai naviganti.
Negli Usa, se possibile, le cose vanno ancora peggio. Nonostante che l’economia interna nel “grande paese” sia andata bene nei quattro anni di presidenza Biden, anche grazie ad alcuni importanti provvedimenti a sostegno del mondo del lavoro, la politica estera – compresa quella economico-finanziaria – ha di fatto aperto un vaso di Pandora: Con un risultato ben visibile non soltanto nel sanguinoso conflitto russo-ucraino e nell’agghiacciante stato delle cose nella martoriata Palestina. Per giunta le condizioni del presidente Biden, agli occhi degli stessi sostenitori del Partito democratico, ne stanno facendo un agnello destinato al sacrificio.
“La disfatta di Atlanta i democratici l’avevano vista arrivare – scrive sul punto Guido Moltedo su ‘il manifesto’ - ma non nelle dimensioni catastrofiche in cui è stata crudamente messa in scena per novanta minuti sugli schermi della Cnn giovedì notte”. Il problema è che dietro Donald Trump, così come dietro Marine Le Pen, c’è una destra impresentabile e pericolosissima per la democrazia. E questo in due nazioni fondamentali nella definizione del quadro geopolitico mondiale.
Non può essere di consolazione ricordare l’antichissimo detto “chi semina vento raccoglie tempesta”. La troiana Cassandra aveva puntualmente ragione nel preconizzare il disastro a cui andava incontro la sua città. Ma questo non è servito a salvarla dalla distruzione. Invece va fatto un applauso, sincero, alle forze della sinistra francese sia “moderata” che “radicale”: il 28% del Nuovo Fronte Popolare dimostra che, in certe occasioni, l’unione anche tra “diversi” fa davvero la forza.