Son fascisti, e se ne vantano. Son razzisti, e non se ne vergognano. Sono omofobi, e sghignazzano di fronte a quelli che chiamano ‘diversi’ quando sono in pubblico, ‘froci, finocchi e buchi’ quando chiacchierano fra loro. L’ultimo muro che si pensava fosse invalicabile era quello dell’antisemitismo, troppa vergogna era caduta sul fascismo dopo le leggi razziali del 1938. Macché.
Una bella inchiesta del quotidiano online Fanpage li ha immortalati in tutto il loro squallore, dopo che la parlamentare di Fratelli d’Italia Ester Mieli aveva incontrato i giovani camerati per un appuntamento elettorale. Appena la senatrice ha finito il suo intervento e ha salutato tutte e tutti, è iniziato un florilegio di insopportabili battute sulla sua origine ebraica, indegne di essere ricordate. Va da sé che i vertici della forza politica guidata dalla sorella d’Italia Giorgia Meloni, come si suol dire colti con il sorcio in bocca, si sono affannati a condannare, condannare e ancora condannare l’indegno comportamento delle loro giovani leve. Vanno espulsi, è arrivato a dire qualche dirigente di partito. Ma quale partito? Quello con la fiamma mussoliniana nel simbolo forgiato da Giorgio Almirante, mai tolta nonostante l’orologio del tempo abbia girato parecchio dal 1945 ad oggi? E poi, vogliamo ricordare le cene elettorali condite da cori e canzoni del ventennio, i comizi ‘alla Saccucci’, le adunate ai funerali con selve di braccia alzate e l’immancabile urlo ‘presente!’ con strette di avambraccio, e le continue processioni a Predappio alla tomba del duce?
I più votati in Italia al momento sono loro, inutile nascondersi dietro un dito. E la reazione scomposta della presidente del Consiglio, partita lancia in resta all’attacco dell’informazione, è la cartina di tornasole della realtà. Brutta quanto si vuole, ma realtà. Tant’è che vorrebbero anche stracciare la Costituzione antifascista nata dalla resistenza, scritta con il contributo di tutti i partiti dell’epoca (Dc, Psi, Pci, Pri, Pli e Partito di Azione) tranne il loro.
All’armi son fascisti.