Nei giorni scorsi la firma del contratto nazionale della vigilanza privata e dei servizi fiduciari è stata la novità più rilevante della vita della nostra categoria. La FILCAMS-CGIL ha scelto di sottoscrivere questo accordo, pur sapendo che il rinnovo non avrebbe potuto risolvere tutte le sue contraddizioni, a cominciare dalla retribuzione delle lavoratrici e lavoratori dei servizi fiduciari. Un contratto atteso a lungo da una platea di lavoratrici e lavoratori esausti da anni di contrattazione infruttuosa. Nel corso dell’assemblea generale nazionale della FILCAMS-CGIL è stato votato un ordine del giorno e noi abbiamo deciso di sostenere la categoria in questa sua scelta e di votare a favore.
L’ordine del giorno contiene l’impegno importante alla consultazione delle lavoratrici e lavoratori del settore, che, come ha spiegato Maurizio Landini nel suo intervento alla riunione, offre l’occasione per sollecitare la partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori che potranno valutare il rinnovo contrattuale. Nella consultazione c’è tutto il valore del lavoro fatto dalla FILCAMS e sarà anche banco di prova dei rapporti con FISASCAT-CISL e UILTUCS, che non considerano vincolante l’impegno alla consultazione per l’approvazione dei contratti.
Nel nostro sostegno c’è anche una ulteriore riflessione su cui siamo chiamati a discutere, cominciando adesso che il tema è caldo e ci investe tutti: dobbiamo ragionare sulla nostra impostazione contrattuale, guardandola in modo ampio e articolato ma focalizzata su due temi, il salario e la sfera di applicazione contrattuale. Serve una svolta politica che garantisca la difesa del reddito nei nostri settori più deboli e che impedisca ai padroni di utilizzare i nostri contratti per creare una corsa al ribasso dei diritti e dei salari. Questo in rapporto stretto con la Confederazione, perché solo un rinnovato scontro generale sui rinnovi dei contratti e la difesa dei salari può portare a soluzioni più efficaci.